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Come scegliere un addolcitore d’acqua

L’acqua che sgorga dal rubinetto di casa, pur essendo potabile, ha livelli di calcare spesso elevati, tanto da provocare continue incrostazioni nei tubi della cucina, del bagno e danneggiando elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie.

Un’acqua eccessivamente dura inoltre può creare dei problemi di salute, ma è bene non confondere l’addolcitore con il depuratore acqua a osmosi inversa, che serve a eliminare dall’acqua le principali sostanze tossiche o nocive eventualmente presenti nella rete idrica. Ecco di seguito le principali caratteristiche da tenere in considerazione.

Migliori addolcitori acqua

Portata d’acqua

Rappresenta la quantità d’acqua che il dispositivo è in grado di trattare quotidianamente. Il valore alto o basso dipende dal numero di persone che compongono il nucleo familiare. Normalmente ogni produttore fornisce diverse soluzioni: si possono trovare addolcitore da 500 litri/giorno (adatti per una coppia) fino ad arrivare a oltre 6000 litri/ giorno (da impiegare in un condominio di oltre 20 persone).

Durezza dell’acqua

Un addolcitore ha lo scopo di abbattere significativamente la quantità di calcare disciolto nell’acqua. Per poterlo fare utilizza delle particolari resine cationiche che effettuano lo scambio tra gli ioni di calcio e magnesio (presenti nell’acqua) e quelli del sodio. Per poter funzionare al meglio, il dispositivo deve essere scelto in base al grado di durezza dell’acqua da trattare. Normalmente i modelli di fascia medio/alta possono garantire di trattare un’acqua che raggiungere i 60 °F. Se è necessario superare tale valore si deve acquistare un addolcitore con serbatoio per il sale più capiente e in grado di gestire maggior portata d’acqua.

Qualità della resina

La tipologia di resina utilizzata può risultare molto importante per migliorare l’efficienza dell’impianto. Alcuni dispositivi sono dotati di brevetti proprietari, con addolcitori in grado di utilizzare resine ad alta resa che riducono anche del 50% la quantità d’acqua necessaria per effettuare tutto il processo di purificazione e rigenerazione.

Rigenerazione

La fase di rigenerazione della resina (si utilizza cloruro di sodio per riportarla ad uno stato attivo) è un aspetto da tenere in seria considerazione. Ci sono modelli in grado di garantire la massima praticità d’uso permettendo di gestire la rigenerazione in diversi modi: in base al numero di giorni, al volume d’acqua utilizzata, in combinazione tra volume e ora oppure tra volume, ora e giorni. Poter programmare la rigenerazione delle resine, per esempio di notte o nei periodi di minor utilizzo, è un aspetto molto importante. Negli addolcitori di fascia alta all’utente viene data anche la possibilità di effettuare la rigenerazione manuale in modo indipendente dai cicli programmati.

Praticità d’uso

Uno dei fattori da considerare è la presenza delle valvole di bypass: consentono di escludere il sistema e utilizzare l’acqua non addolcita. È un fattore fondamentale per poter svolgere comodamente le operazioni di manutenzione e di eventuale assistenza.

È importante che l’addolcitore sia equipaggiato con contenitori separati per resina e cloruro di sodio di facile accesso, per permette di effettuare le operazioni di ricarica del sale con una certa praticità.

La presenza di un display e di un panello dei comandi direttamente sull’addolcitore, assicura di poter gestire e controllare le vari fasi della rigenerazione nella massima comodità. Infine, in alcuni modelli è possibile usufruire anche di una funzione memoria che, in caso di assenza della corrente, mantiene per un certo numero di giorni le impostazioni programmate.

Domande frequenti