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Come scegliere un televisore?

Risoluzioni elevate, tecnologie di ottimizzazione dell’immagine, dimensioni dello schermo per tutte le tasche, innumerevoli possibilità di connessione e funzioni smart. Per aiutarti nella scelta del tuo nuovo televisore, ho deciso di realizzare questa guida in cui cercherò di fare una panoramica esaustiva su tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.

Come scegliere il televisore

Dimensione dello schermo

I produttori di televisori da qualche anno stanno apportando migliorie sostanziali a tutti i prodotti in gamma, alzando il livello qualitativo medio di tutto il comparto. Uno degli aspetti che colpisce di più, e che non può passare inosservato anche agli occhi del consumatore meno esperto, riguarda proprio le dimensioni dello schermo.

I nuovi televisori infatti sono “cresciuti”, ed è sempre più difficile reperire apparecchi di piccole dimensioni. Per fare un esempio, molti produttori partono da modelli con diagonale 40 pollici. Tagli inferiori sono considerati quasi fuori mercato; qualche Casa produce ancora TV da 32 pollici, ma in numero piuttosto limitato e non è sempre facile trovarne nei negozi fisici.

Le televisioni crescono di misura quindi, ma non è per nulla scontato affermare che uno schermo più grande rappresenti la soluzione migliore in assoluto, anzi. Le dimensioni del televisore dipendono strettamente dalle tue esigenze, principalmente di spazio in casa, perché andranno calcolate in base alla distanza tra te e lo schermo.

La grandezza della TV, e la relativa distanza di visione andranno inoltre calcolate prendendo come terzo parametro la risoluzione del monitor. Se è vero infatti che più è grande la TV e più dovrai sedere lontano da essa, è altrettanto vero che al crescere della risoluzione diminuisce la distanza minima che dovrai frapporre tra te e l’apparecchio.

La distanza giusta è quella che ti permette di godere appieno dei dettagli che la tua nuova TV può riprodurre, con immagini che risulteranno nitide ma anche fluide ed estremamente pulite. Sedersi troppo vicino vuol dire percepire immagini più “sgranate”, povere in risoluzione e piene di fastidiosi artefatti. Allo stesso modo, se ti allontani troppo dallo schermo farai più fatica a cogliere ogni dettaglio che il tuo nuovo (e magari costoso) televisore può offrirti.

Il discorso sembrerebbe complicarsi, ma per fortuna esistono delle tabelle di riferimento elaborate dalla SMPTE che aiutano a fare chiarezza a riguardo. Andiamo quindi ad analizzare qualche parametro ritenuto ormai standard che ti sarà utilissimo in fase di scelta.

Se stai per acquistare un TV con risoluzione FullHD (1920 x 1080p), dovrai calcolare la distanza minima di visione moltiplicando la diagonale dello schermo per un parametro che va da 1,5 a 2. La diagonale di un televisore da 40 pollici, per fare un esempio, corrisponde a una misura di circa 1 metro. La distanza giusta dalla quale vedere la TV in maniera ottimale andrà quindi dal metro e mezzo fino a un massimo di due metri.

Come ti accennavo prima, al crescere della risoluzione diminuisce la distanza minima; per una TV con risoluzione 4K il fattore di moltiplicazione va da 1 a 1,5. Se la TV ha uno schermo da 40 pollici, dovrai sederti a una distanza che andrà da un metro a un metro e mezzo. Senza costringerti a ulteriori calcoli, di seguito ti indicherò qualche parametro di riferimento in base ai più comuni tagli di apparecchi televisivi presenti in commercio:

Distanza minima di visione in base alle dimensioni della TV

  • 65 pollici: 2,5 m (Full HD) o 2,1 m (4K)
  • 50-52 pollici: 2,2 m (Full HD) o 1,7 m (4K)
  • 46 pollici: 1,9 m (Full HD) o 1,5 m (4K)
  • 40-42 pollici: 1,7 m (Full HD) o 1,3 m (4K)
  • 32 pollici: 1,3 m (Full HD)

Come avrai notato, c’è una piccola discrepanza tra il fattore di riferimento che ho citato poco sopra e le distanze in metri che risultano dalla tabella. Non si tratta di un’errore, ma di un’approssimazione della quale lo standard sviluppato da SMTPE tiene conto perché in questo calcolo rientrano anche altri parametri che non possono essere calcolati in maniera univoca.

Ad esempio, la tecnologia di illuminazione del pannello influisce con variabili che non possono essere standardizzate. Se la TV ha un pannello OLED, QLED o LCD, a parità di dimensioni e risoluzione del monitor, la percezione di visione ottimale può variare leggermente, anche in base a differenti condizioni di illuminazione della stanza.

Senza scendere ulteriormente in profondità comunque, i dati di riferimento riportati ti saranno molto utili nella scelta della tua nuova televisione. Il mio consiglio quindi è di ragionare in questa direzione, evitando di scegliere la TV perché magari ‘sta bene con quel mobile’, o peggio ancora ‘perché il vicino ha comprato un modello più grande’. Si, te lo posso assicurare: accade anche questo.

Il pannello TV: LCD, OLED, QLED

Il pannello TV: LCD, OLED, QLED

I televisori LCD sono disponibili in un’ampia varietà di dimensioni dello schermo e, grazie in parte al basso costo di produzione, possono vantare prezzi accessibili. Si tratta di una tecnologia presente ormai da molto tempo sul mercato, e sebbene ancora piuttosto diffusa, inizia a subire la concorrenza delle più costose OLED e QLED.

Anche qui però voglio metterti in guardia: non pensare che una TV con pannello LCD sia una soluzione di ripiego. Molti produttori premium infatti continuano a proporre modelli di buon livello equipaggiati con questo tipo di pannello, e ti posso assicurare che la qualità delle immagini non lascia affatto a desiderare, anzi.

Quello che devi sapere a riguardo è che gli schermi LCD si dividono in due macro categorie, differenti tra di loro per il sistema di illuminazione dei pixel. Ne parleremo meglio nel prossimo paragrafo, intanto andiamo a scoprire come si comportano gli schermi OLED, e che differenze sostanziali presentano con gli LCD.

In linea di massima, I display LCD a LED sono tendenzialmente più nitidi (ed economici) di quelli OLED, e forniscono anche un controllo della luce più naturale in molte scene. D’altro canto, gli OLED non hanno bisogno di retroilluminazione, ottenendo dei tempi di risposta più rapidi e permettendo anche di ottenere televisori molto più sottili. Questo vantaggio tuttavia non è l’unico, e neanche il più importante. Le TV OLED infatti possono vantare neri profondi, un forte contrasto e angoli di visione molto ampi.

Nata come variante dell’OLED, QLED è una tecnologia sviluppata da Samsung. I televisori equipaggiati con questo tipo di pannello restituiscono neri convincenti, colori estremamente brillanti, immagini molto luminose, nitide e dettagliate. La resa visiva è molto simile a quanto possa offrire un pannello OLED, e mi è impossibile dire quale dei due sia la soluzione migliore in assoluto. Anche qui, tutto dipende dai gusti personali e ti consiglio, se puoi, di provare entrambe le soluzioni per capire quale ti piace di più, semplicemente.

Risoluzione schermo: FullHD, 4K o 8K?

Tv 4K o Tv 8K? Quale scegliere?

Come abbiamo appena appurato, la risoluzione è uno degli aspetti da considerare se stai valutando l’acquisto di una nuova televisione.

Dal precedente paragrafo però, abbiamo capito come questo seppur importante parametro non sia l’unico ad entrare in gioco, e soprattutto come vada valutato in relazione ad altri fattori, al momento dell’acquisto. Di seguito quindi approfondiremo il tema risoluzione, per compiere una scelta oculata, e soprattutto per evitare trappole pubblicitarie che fanno della lotta all’ultimo “K” la propria ragion d’essere (e di vendere).

Per risoluzione si intende il numero di pixel (punti) presenti sullo schermo, disposti in righe e colonne, quindi in orizzontale e in verticale. Una TV con risoluzione FullHD ad esempio, conta 1920 pixel per ogni riga dello schermo (disposte in orizzontale), e 1080 pixel per ciascuna colonna (in verticale). Moltiplicando i due valori si ottiene il numero di pixel presenti sul monitor: 1920 x 1080 = 2.073.600.

I televisori con risoluzione 4K (standard noto anche come Ultra HD) presentano a schermo un totale di 3480 x 2160 = 7.516.800 pixel. Saliamo ancora di risoluzione con i monitor delle TV 8K che possono contare su 7680 × 4320 pixel, per un totale di 33.177.600 punti.

Il numero di pixel presenti sullo schermo (quindi la risoluzione), come ti sarà facile immaginare influenza la nitidezza del segnale video, a parità di grandezza della TV, ma non è l’unico fattore che concorre a costruire un’immagine di alta qualità. A tal proposito, un ruolo determinante viene lasciato al tipo di pannello e alle tecnologie di riproduzione, codifica e adattamento (upscaling) del segnale in ingresso. Analizzeremo questi aspetti più tardi, prima però vorrei proporti alcune considerazioni meno tecniche e più pratiche.

Negli ultimi anni, i televisori 4K hanno invaso il mercato facendo quasi sparire i modelli FullHD, che ad oggi sopravvivono solo in (pochi) modelli con taglio pari o inferiore a 40 pollici. Il risultato, da un punto di vista prettamente economico, è che il prezzo degli UltraHD è notevolmente sceso, rispetto al recente passato. Al giorno d’oggi quindi, l’idea di acquistare un FullHD in luogo di una TV 4K solo per risparmiare sul prezzo di acquisto, non ha molto senso.

Il discorso si fa diverso per i televisori 8K, perché attualmente costituiscono una nicchia piuttosto ristretta di mercato e hanno costi ancora decisamente elevati. Oltre al mero computo economico, dovresti considerare il fatto che ad oggi non sono di fatto disponibili contenuti video con risoluzione 8K (considera che la maggior parte dei cinema in Italia proietta film in 2K, una minoranza in 4K), quindi perché spendere cifre astronomiche per poi non poter godere delle prestazioni che la nuova TV potrebbe offrirti?

Per tirare le somme sul discorso risoluzione quindi, dovendo scegliere tra TV FullHD, 4K o 8K, mi prenderei la briga di scomodare i latini per dirti che ‘in medio stat virtus’. I modelli 4K ormai sono diventati lo standard di mercato, i loro costi sono accessibili a tutti, e soprattutto i contenuti video trasmessi in tale formato sono disponibili su diversi canali televisivi, e sui principali servizi di streaming on line.

Retroilluminazione

Come ti accennavo nel precedente paragrafo, se stai optando per una TV con schermo LCD, la modalità di illuminazione dei LED è disponibile in due versioni: illuminazione laterale o retroilluminazione diretta.

La prima opzione è quella più diffusa, anche perché si tratta della soluzione più economica. In questo caso l’illuminazione del pannello arriva dai bordi, grazie a una fila di LED dedicati a questo scopo e rivolti verso il centro dello schermo.

Questa tecnologia permette di ottenere display (e quindi televisori) piuttosto sottili, oltre che più economici. D’altro canto, questa soluzione paga qualcosa in termini di qualità, con contrasti non sempre perfettamente uniformi, e immagini tendenzialmente più luminose ai bordi del monitor che al centro.

Negli LCD a retroilluminazione diretta (o full-array) invece, i LED destinati a “creare” luci e ombre sono posizionati uniformemente dietro lo schermo, lavorando così in maniera omogenea su tutta l’immagine.

Sulla carta, la retroilluminazione diretta migliora l’oscuramento locale (local dimming), ottenendo un completo controllo del contrasto dinamico, e in maniera del tutto indipendente su ciascuna area dell’immagine. In questo modo il pannello riesce a mantenere contemporaneamente scure le parti scure di un’immagine e luminose le parti più luminose.

L’unico svantaggio è che questo metodo di solito significa portare a casa una TV leggermente più spessa (e più costosa). Anche qui, come puoi intuire, la scelta di acquisto sarà prettamente dettata dalle tue inclinazioni personali: contrasti più convincenti o maggior eleganza in salotto? A te la scelta, sempre considerando il budget a disposizione.

Tecnologia HDR

L’acronimo HDR (High Dynamic Range) è ormai diventato uno standard di riferimento, al pari della risoluzione 4K. Stiamo parlando della gamma dinamica, ossia di quanti colori e quante gradazioni di luce la televisione riesce a riprodurre contemporaneamente.

Volendo semplificare, le TV con tecnologia HDR riescono a offrire maggior profondità nei colori e un contrasto superiore, oltre a una migliore percezione dei dettagli (aspetto legato principalmente alla risoluzione) nel quadro che viene riprodotto sullo schermo. Esistono tuttavia diverse varianti di HDR sul mercato, quindi non tutti i televisori supportano necessariamente gli stessi formati.

L’HDR10 è un formato standard che potrai trovare in tutti i contenuti compatibili con HDR, dai dischi Blu-ray 4K ai programmi su Netflix e Amazon. Un’evoluzione di tale formato è rappresentata dal Dolby Vision, e lo troverai in molti contenuti originali Netflix, Disney +, Apple TV + oltre che nei dischi Blu-ray 4K.

I principali marchi che adottano tale tecnologia (concessa dietro pagamento di licenza) sono LG, Sony, Panasonic e Philips, con gli ultimi due che hanno recentemente iniziato a supportare anche il formato HDR10 +, sviluppato da Samsung. L’azienda coreana ha reso questo standard gratuito e aperto, quindi può essere installato da qualsiasi produttore sulle proprie TV. Ad oggi tuttavia i contenuti trasmessi in HDR10+ sono ancora pochi, e si trovano principalmente su Amazon Prime Video.

L’altro formato HDR con cui vengono trasmessi diversi contenuti televisivi (un’emittente su tutte: Sky) in 4K si chiama HLG, Hybrid Log Gamma, ed è presente sulle televisioni a marchio Samsung, Sony, LG, Panasonic e Philips.

Frequenza di refresh

Un aspetto che ti consiglio di valutare, nella scelta della tua nuova televisione, riguarda la frequenza di aggiornamento, ossia quante volte (al secondo) l’immagine viene aggiornata sullo schermo. Il valore più comune che troverai sulle TV in commercio è di 60 Hz.

Questo significa che l’immagine viene ricostruita 60 volte al secondo. Andiamo oltre i tecnicismi, e cerchiamo di spiegare cosa significa in termini pratici: Una frequenza di aggiornamento bassa potrebbe restituire immagini tremolanti o poco nitide, in particolar modo sulle TV con pannello LCD.

Per questo motivo, i produttori hanno iniziato a commercializzare televisori con frequenza di refresh doppia rispetto allo standard (120 Hz), o addirittura quadrupla: 240 Hz. Il risultato sono immagini più fluide e una sensazione di maggior realismo, ma anche qui ti consiglio di valutare queste tecnologie con il tuo occhio e seguendo i tuoi gusti personali.

In linea di massima, TV con frequenze di aggiornamento molto elevate danno il meglio di sé nella fruizione di contenuti “veloci”, quindi andranno benissimo per gli appassionati di film d’azione (pensiamo a inseguimenti, esplosioni e scene molto concitate).

TV molto veloci e reattive faranno felici anche i gamers, soprattutto alle prese con giochi “sparatutto” o con grafiche particolarmente complesse ed elaborate. Questi modelli inoltre saranno apprezzati dagli amanti dello sport, che potranno godersi le azioni di gioco live più veloci (e le moviole) con il massimo della fluidità.

Di contro, gli appasionati di cinema potranno storcere il naso di fronte a televisori con queste prestazioni, perché un’immagine eccessivamente fluida potrebbe far percepire una pellicola di Hollywood troppo simile a una sitcom di basso livello, andando a perdere la caratteristica “non-fluidità” del fotogramma cinematografico, e con essa tutto fascino che ne deriva. Come vedi, anche qui la scelta è nelle tue mani: se hai gusti ben precisi controlla bene la frequenza di refresh della TV che stai per acquistare, e se puoi, provala in negozio prima di effettuare l’acquisto.

Funzioni Smart

Le Smart TV, perché di queste stiamo parlando, sono passate molto velocemente dall’essere un prodotto di nicchia per pochi facoltosi tecnocrati, a un oggetto presente (e quasi irrinunciabile) nelle case di tutti. Se fino a pochi anni fa era una rarità avere una TV su cui guardare Netflix, oggi questa condizione è diventata la normalità.

Attualmente anche le televisioni più economiche sono equipaggiate con sistemi operativi ricchi di App e funzionalità avanzate, altre offrono assistenti vocali integrati, possibilità di interagire con altri dispositivi in casa (alcune dialogano persino col frigorifero), fino alla possibilità di pubblicare un post su Facebook.

In questo campo a volte la scelta può diventare davvero difficile, e per venire a capo del dilemma, anche qui ti consiglio di guardare esclusivamente alle tue necessità. Fortunatamente, quello che ti serve davvero è presente praticamente in tutti i modelli che puoi trovare in commercio, quindi al momento dell’acquisto accertati (diciamo pro forma) che la tua TV possa accedere autonomamente a Netflix, YouTube, Amazon Prime Video e simili, per poter godere di contenuti on demand. Da questo punto di vista, l’unica limitazione potrebbe essere rappresentata dal tuo collegamento a internet, soprattutto per i film in 4K che hanno bisogno di una connessione stabile e veloce.

Non tutte le smart tv tuttavia sono uguali; molti marchi economici infatti non dichiarano il tipo di piattaforma installata. In questi casi, puoi aspettarti facilmente alcune limitazioni quali uno scarso numero di App a disposizione e prestazioni non convincenti (App che si caricano lentamente, sistemi operativi che tendono a bloccarsi etc).

Il mio consiglio in questo senso è di cercare TV equipaggiate con sistemi operativi facilmente riconoscibili, con quante meno limitazioni possibili, e che garantiscano una certa frequenza di aggiornamenti nel tempo. Se gli utenti più esperti infatti sanno già perfettamente cosa cercano dall’apparato Smart della propria TV, quelli meno informati potrebbero andare in confusione; se sei uno di questi il mio consiglio è di fidarti dei nomi più conosciuti.

Dato che le App fondamentali sono presenti un po’ in tutti i modelli, l’attenzione si sposterà necessariamente sul sistema operativo. Personalmente parto dal presupposto che nessun sistema sia migliore in assoluto di un altro, quindi anche qui la scelta viene rimandata alle necessità personali. Facciamo quindi una rapida carrellata sui principali sistemi che i grandi marchi installano nelle loro Smart TV.

Le TV LG ad esempio sono equipaggiate con WebOS, sistema operativo sviluppato dalla stessa Casa produttrice. Si tratta di un ambiente software che ti mette a disposizione tante App, e risulta anche piuttosto veloce e reattivo da usare, quando navighi tra i menu o sei alla ricerca di un film. Ciò che mi convince di meno riguarda la non estrema semplicità di utilizzo, quindi i meno “smanettoni” potrebbero incontrare qualche difficoltà all’inizio.

Tizen OS è il sistema operativo sviluppato da Samsung (in passato si chiamava SmartHub), e che troverai su tutti i nuovi modelli del marchio coreano. Di Tizen apprezzerai sicuramente lo sconfinato numero di App a disposizione, oltre a una buona reattività del sistema e soprattutto un costante processo di aggiornamento che porterà sulla tua TV le ultime App in circolazione.

Panasonic ha dotato le sue smart TV di Firefox OS, sistema operativo che si distingue per una spiccata intuitività di utilizzo, oltre che per un aspetto grafico molto curato e dai colori accattivanti. Trattandosi di un OS derivato da un browser internet, la navigazione sul web assume un ruolo significativo in questo sistema. Non mancano le App fondamentali, ma altri sistemi operativi da questo punto di vista offrono più scelta, soprattutto Android.

Eccoci quindi a considerare il sistema operativo più diffuso tra gli smartphone, che nella versione per gli schermi casalinghi viene chiamato Android TV. Personalmente lo preferisco perché è il più completo come funzionalità ed è il più espandibile, dato che offre pieno accesso a tutto quello che puoi trovare sul Play Store di Google.

Se vuoi massima libertà di movimento in questo senso, ti consiglio di valutare i marchi che installano sulle proprie Smart TV il sistema operativo di Mountain View (Philips e Sony su tutti, ma anche altri produttori lo adottano su alcuni modelli). Altro aspetto particolarmente interessante delle TV equipaggiate con Android TV è la possibilità di controllarle direttamente dal proprio smartphone o tablet, potendo fare tranquillamente a meno del telecomando.

Connessioni

Quasi tutti i televisori in commercio dispongono almeno di tre ingressi HDMI, e da questo punto di vista mi sento di dirti che più ce ne sono, meglio è, vista la gran quantità di dispositivi che possiamo connettere alla TV. Se stai scegliendo un modello in 4K accertati che abbia almeno una porta HDMI certificata 2.0 per ricevere contenuti 4K e HDR nativi.

Se troverai ingressi HDMI 2.1, tanto meglio, perché offrono una larghezza di banda molto maggiore. Basti pensare che questo standard riesce a supportare un segnale HDR per un televisore 8K a 60 fotogrammi al secondo, mentre per un 4K si arriva fino a 120 fotogrammi al secondo. Se la tua nuova TV finirà in mano ad appassionati di consolle e videogiochi, è il caso di considerarlo.

Se pensi inoltre di potenziare l’audio della TV con una soundbar o con un impianto Home Theater, accertati che il modello scelto disponga di un ingresso HDMI ARC (Audio Return Channel), oltre che di uscite digitali ottiche. Non dimenticare infine che tutte le nuove TV hanno ormai abbandonato la vecchia presa SCART, quindi se hai intenzione di collegare un videoregistratore VHS… non buttare la vecchia TV (o procurati un adattatore)!