Differenze
Seppur in apparenza simili nell’utilizzo che se ne fa in cucina, pentola a pressione e vaporiera presentano delle sostanziali differenze nel modo in cui vengono trattati i cibi in cottura. In questa guida cercherò di illustrarvi le caratteristiche e le differenze tra questi accessori, che a mio avviso non dovrebbero mai mancare tra i tegami di chi ama nutrirsi in maniera sana e genuina, senza però rinunciare al gusto.
Moltissimi alimenti possono essere cotti al vapore, così da preservare gran parte delle caratteristiche nutrizionali naturalmente presenti in essi. Personalmente sono solito cucinare spesso in questo modo, soprattutto in estate o nei periodi dell’anno in cui voglio tenere sotto controllo l’alimentazione (e la mia salute), perché il vapore mi permette di cuocere senza grassi e con un ridotto apporto di calorie.
Nella mia cucina sono presenti sia la pentola a vapore che una vaporiera elettrica, e devo dire che una volta capito il loro funzionamento (peraltro piuttosto semplice in entrambi i casi) i risultati che si ottengono sono davvero soddisfacenti.
Il principio di funzionamento come accennavo poco fa è simile, infatti entrambe sfruttano il calore del vapore per cuocere le pietanze, ma la struttura e il modo di trattare i cibi sono decisamente differenti. È bene quindi conoscere queste differenze per imparare a sfruttare al meglio entrambi i tipi di pentola, dato che ognuna di esse offre i risultati migliori su preparazioni diverse.
Pentola a pressione
La pentola a pressione, come suggerisce il nome stesso, cuoce gli alimenti a pressione molto elevata e per questo motivo è decisamente più robusta di una pentola tradizionale. Lo speciale coperchio di cui è dotata presenta infatti un sistema di aggancio particolarmente solido che riesce a sigillare i cibi e l’acqua all’interno della pentola. In questo modo, il vapore che si sviluppa in cottura non può fuoriuscire, e aumentando man mano di volume fa aumentare la pressione all’interno della pentola.
All’aumentare della pressione, sale notevolmente (e molto rapidamente) la temperatura al suo interno, arrivando fino a 140-150 gradi in pochissimi minuti. Per evitare che la pressione salga eccessivamente, cosa che trasformerebbe la pentola a pressione in una specie di bomba ad orologeria, sul coperchio è presente una valvola di sicurezza che si apre una volta raggiunto il valore limite.
Una seconda valvola, installata sempre sul coperchio, serve per eliminare del tutto la pressione all’interno della pentola, e va azionata manualmente a fine cottura. Senza questa valvola, sarebbe praticamente impossibile (oltre che pericoloso) poter aprire il coperchio data la forza con cui il vapore spinge sul meccanismo di chiusura una volta raggiunta la pressione di esercizio. Il materiale impiegato sia per la pentola che per il coperchio (inclusi il sistema di blocco e le valvole) è l’acciaio inox, data la sua particolare robustezza, con le pareti interne trattate in maniera tale da non far attaccare i cibi in cottura.
Vaporiera
La vaporiera presenta una struttura decisamente meno massiccia ma più sofisticata rispetto a quella della pentola a pressione. L’acqua e i cibi sono contenuti in volumi separati e non entrano mai a contatto in maniera diretta tra di loro. Nella parte inferiore è presente una caldaia da riempire con l’acqua, che raggiunti i cento gradi centigradi inizierà a bollire producendo vapore. Nella parte superiore, sono presenti uno o più cestelli (la mia ne ha tre) dove inserire il cibo che dovrà essere cucinato.
Il fondo dei cestelli è bucherellato per permettere al vapore di avvolgere le pietanze, ed è così che avviene la cottura. In questo modo inoltre, i liquidi naturalmente presenti negli ingredienti tendono a colare verso il basso, ma senza estrarre vitamine e nutrienti che rimarranno pressoché inalterati.
Anche il gusto dei cibi non subisce alterazioni, anzi viene esaltato dal contatto col vapore e spesso non ho bisogno di aggiungere sale e condimenti soprattutto con le verdure più saporite. Alcuni contenitori specifici inoltre possono essere utilizzati come infusori di aromi, riempiendoli con spezie ed erbe aromatiche. In questo modo, il cibo sul ripiano più in alto mentre si cuoce al vapore assorbe la fragranza prodotta dalle spezie.
La vaporiera può essere elettrica o la classica pentola da posizionare sopra i fornelli, e personalmente trovo molto più pratica la prima. Quella a gas infatti non è altro che una sorta di pentola tradizionale da utilizzare sul piano cottura, con un cestello dove appoggiare i cibi da cuocere. Bisogna riempire la pentola fino al livello segnato da una tacca, e comunque al di sotto del piano dove vengono poste le pietanze.
Ho utilizzato un modello a gas per diverso tempo, per poi passare alla vaporiera elettrica. I risultati sono del tutto simili, ma la vaporiera elettrica è più comoda perché non ha bisogno del piano cottura (e ovviamente non lo sporca), inoltre è munita di un timer che permette di impostare il tempo di preparazione. La preferisco anche per via delle numerose ricette e funzioni a disposizione, tra cui ritengo irrinunciabile quella di mantenimento in caldo dei cibi.
Pro e contro
Pentola a pressione e vaporiera presentano, come abbiamo visto, delle differenze anche sostanziali. Questo si traduce in un utilizzo differente, a seconda dei piatti che intendiamo preparare.
Per gli aspetti strettamente legati all’apporto nutrizionale, la cottura a contatto con l’acqua (è il caso della pentola a pressione) fa perdere ai cibi una parte anche consistente di sali, zuccheri e vitamine, se la preparazione è molto lunga. È anche vero, però, che in questo modo vengono lavate via anche quelle sostanze dall’odore particolarmente forte e non proprio gradevole contenute in alcune verdure come gli spinaci.
La vaporiera invece permette di preservare gran parte degli elementi nutrienti presenti in verdura e ortaggi, in particolar modo sali minerali e vitamine. Il liquido che cola dal cibo inoltre può essere raccolto e riutilizzato, personalmente lo conservo per preparare degli ottimi brodi vegetali. Anche con la pentola a pressione è possibile farlo, a patto di utilizzare pochissima acqua per non ottenere un brodo poco saporito. La pentola a pressione di contro permette cotture decisamente più rapide, e non secca i cibi come succede con la vaporiera, restituendo pietanze più morbide e succose.
Quale scegliere
Come spesso accade nella scelta di un elettrodomestico o un utensile da cucina, il confronto tra apparecchi similari non è semplice e di certo mai scontato. Quando qualcuno mi chiede se sia meglio scegliere una pentola a pressione o una vaporiera, la mia risposta è sempre la stessa: prendetele entrambe.
Con la pentola a pressione mi trovo molto comodo per via dei tempi di cottura rapidissimi e quando sono alle prese con verdure dalle fibre molto tenaci come i carciofi, ma anche se devo cucinare carni particolarmente grasse e legumi secchi.
La vaporiera invece la preferisco per preparare le verdure più tenere e delicate, e la utilizzo principalmente quando decido di mettermi a dieta per qualche settimana. In cucina quindi, a mio avviso è sempre bene averle entrambe, perché l’una non sostituisce necessariamente l’altra, inoltre non costano molto quindi la spesa per un doppio acquisto non è di certo esagerata.