in

Quando sostituire il purificatore d’aria?

Quando conviene cambiare il purificatore d’aria con un nuovo elettrodomestico? Ecco una serie di segnali da prendere in considerazione per la sua sostituzione.

Quando sostituire un purificatore d'aria

Ti conviene ripararlo?

Fino a qualche anno fa erano pochi i modelli di purificatori d’aria in commercio e tutti con costi piuttosto elevati. Visto il buon successo e una domanda in costante crescita, molte aziende produttrici di elettrodomestici, leader in altri settori, hanno deciso di inserire a listino anche i purificatori d’aria.

Attualmente se esegui una veloce ricerca online trovi decine di prodotti con prezzi che oscillano dai 60 euro fino a superare i 500 euro. Un range ampio dovuto al diverso livello tecnologico e l’effettiva efficacia nel rimuovere sostanze contaminanti e allergeni dall’ambiente domestico.

Quest’analisi è utile per aiutarti a comprendere come difronte ad un purificatore malfunzionante ben poche volte c’è convenienza nel tentare la riparazione. Il fattore discriminante è il prezzo di acquisto che, qualora basso, impone di rottamare il modello guasto e passare ad un nuovo prodotto magari anche con migliori prestazioni.

Se invece disponi di un purificatore d’aria di brand quali Philips, Dyson o Daikin che ha richiesto un notevole investimento, è sempre una buona idea non agire di impulso ma informarsi presso il centro assistenza. Del resto chiedere non costa nulla e potrebbe anche permetterti di riportare il purificatore d’aria a nuova vita con una spesa tutto sommato ancora conveniente.

Reperibilità ricambi e costo consumabili

Come abbiamo appurato, per purificatori d’aria molto economici non c’è da porsi troppe domande visto che li puoi considerare elettrodomestici usa e getta. Infatti non è raro che anche la sola sostituzione dei filtri ti costringa ad una spesa che può raggiungere la metà e oltre del costo dell’apparecchio.

Considera che con utilizzo quotidiano l’elemento HEPA lo devi cambiare all’incirca ogni 6 mesi. Anche in questo caso sono i modelli top di gamma a dimostrarsi più convenienti. Infatti il kit filtri può avere prezzi dai 50 ai 100 euro, a fronte di un costo dell’apparecchio dai 300 ai 600 euro.

La questione ricambi è invece più delicata e molte volte è la causa che porta alla sostituzione del purificatore d’aria, seppur non particolarmente datato. La politica commerciale nel mondo degli elettrodomestici si adegua sempre più a settori come l’informatica, ovvero i modelli diventano spesso obsoleti già poco dopo la scadenza della garanzia.

Le aziende propongono ogni anno nuove versioni con estetica aggiornata e aggiungendo moderne funzionalità quali la connessione Wi-Fi e gestione tramite app. Il risultato è l’uscita di produzione del modello che possiedi magari da nemmeno un paio d’anni e talvolta l’impossibilità di reperire eventuali ricambi.

Il purificatore d’aria non si accende

Rappresenta il segnale di un evidente problema e significa una mancanza di alimentazione elettrica. Le cause sono riconducibili alla spina non inserita perfettamente nella presa, un cavo danneggiato o con fili staccati oppure il tasto on/off difettoso.

Purtroppo quest’ultimo elemento è spesso integrato in moderne console dei comandi con pulsanti a sfioramento e costringe all’eventuale sostituzione dell’intero blocco, sempre se reperibile in commercio. Infine il motivo potrebbe riguardare la scheda interna di alimentazione bruciata a causa di un surriscaldamento o un’improvvisa sovratensione nella rete.

Il purificatore d’aria non si avvia

Se l’apparecchio si accende regolarmente ma non avvia la purificazione, il problema potrebbe essere più semplice di quanto pensi. Infatti i filtri intasati impediscono l’avvio e, solitamente, te ne accorgi da specifici codici di errore che compaiono sul display (per i modelli migliori) o comunque da un led lampeggiate.

Devi sapere che un purificatore d’aria di buona qualità presenta tre stadi di filtrazione ovvero un prefiltro a rete per trattenere la polvere e parti più grossolane, un filtro ai carboni attivi per eliminare cattivi odori come il fumo di sigaretta e un elemento HEPA che trattiene oltre il 99% delle polveri ultrafini e allergeni. Purtroppo puoi pulire solo il prefiltro mentre gli altri due componenti li devi sostituire.

Altri motivi di una mancata partenza potrebbero essere la scheda elettronica difettosa, i sensori sporchi oppure danneggiati o la ventola di aspirazione bruciata nonché bloccata.

Rumori anomali o puzza di bruciato

Entrambi i segnali sono il preludio ad un problema piuttosto serio. In ambedue i casi i componenti incriminati sono il motore elettrico e la ventola di aspirazione. Solitamente rappresentano inconvenienti che capitano con una certa rarità in un purificatore d’aria e comunque dopo svariati anni di servizio. In questi frangenti il più delle volte conviene rottamare l’apparecchio e acquistare un nuovo modello.

Scarsa purificazione dell’aria

Non è facile accorgersi che la qualità della purificazione è peggiorata. Nei modelli più prestazionali risulta di fondamentale aiuto l’indicazione del livello di polveri sottili presente nel locale. Di solito viene mostrato sul display oppure anche nel riepilogo delle statistiche se hai acquistato un apparecchio con interfaccia Wi-Fi e gestione tramite app.

Osservando un valore troppo alto rispetto al normale funzionamento è indice che qualcosa non va come dovrebbe. Con buona probabilità i filtri sono ormai prossimi alla saturazione oppure la ventola aspira una scarsa quantità d’aria, nonché i sensori per rilevare le impurità sono sporchi o difettosi. Anche un problema all’elettronica che non elabora i dati correttamente può causare una cattiva purificazione dell’ambiente domestico.

Danneggiamento pannello di controllo e parti plastiche

Anche problemi banali come la rottura dei ganci per il fissaggio del coperchio per accedere ai filtri o un danno alla console dei comandi possono, non solo compromettere il corretto funzionamento, ma addirittura costringere alla sostituzione del purificatore d’aria.

Se il coperchio lo puoi fissare alla meglio con del nastro isolante, per pulsanti o display danneggiati il solo rimedio è la riparazione presso un centro assistenza. Oltre al costo molte volte poco conveniente, devi considerare la difficoltà nel reperire il pezzo da sostituire.

Classifiche