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Quando sostituire il termoventilatore?

Quando conviene cambiare il termoventilatore con un nuovo elettrodomestico? Ecco una serie di segnali da prendere in considerazione per la sua sostituzione.

Quando sostituire il termoventilatore

Conviene riparare il termoventilatore?

Se ti trovi alle prese con un termoventilatore o un termoconvettore guasto, è del tutto improbabile che ci sia anche la minima convenienza nel tentare una riparazione. Entrambe le categorie non presentano costi proibitivi, anzi di solito un nuovo modello lo puoi acquistare con meno di 100 euro. I dispositivi in assoluto più economici sono i termoventilatori, già con una spesa attorno ai 50 / 60 euro ottieni buone prestazioni per riscaldare locali di piccole dimensioni.

I termoconvettori li trasporti facilmente per casa oppure puoi installarli a parete; i modelli in vetro sono caratterizzati da design più ricercati e in alcuni casi dispongono di connessione Wi-Fi e gestione tramite app. Una serie di elementi che fanno crescere i prezzi, tuttavia i prodotti top di gamma con funzionalità complete raggiungono cifre all’incirca di 150 euro.

È piuttosto facile intuire come difronte a costi di acquisto così bassi l’eventuale convenienza nella riparazione si perde, anche a fronte di un guasto banale. L’unica possibilità è un intervento fai da te qualora disponi di un minimo di esperienza e adeguati strumenti. Il tutto sempre che il pezzo danneggiato risulti di facile reperibilità in commercio.

Puzza di bruciato

Non è raro avvertire un odore di bruciato provenire da un termoventilatore. All’inizio può essere solo un leggero sentore ma non è comunque da trascurare. Ben presto infatti sarà una puzza sempre più intensa e indica, con tutta probabilità, che l’elemento riscaldante è danneggiato e ormai prossimo alla definitiva rottura. Pensare di sostituire la resistenza elettrica non ha alcuna convenienza, anche perché è piuttosto complicato reperire il ricambio.

Rumori anomali

Il termoventilatore sfrutta una o più ventole per diffondere l’aria calda nell’ambiente circostante. Anche un termoconvettore potrebbe disporre di tale componente, tuttavia molto spesso distribuisce il calore esclusivamente per convezione naturale.

L’improvvisa comparsa di un rumore inconsueto è il segnale che molto probabilmente la ventola ha un problema. Trattandosi solo di un fastidioso cigolio lo puoi eliminare con una spruzzata di lubrificante, ma nei casi più gravi sono i cuscinetti usurati o una pala danneggiata. Non ti rimane che cercare di sostituire la ventola, ma il mio suggerimento è evitare perdite di tempo e acquistare un nuovo prodotto.

L’apparecchio non si accende

La mancanza di qualsiasi segno di vita è sintomo che non arriva l’alimentazione elettrica per via di una presa mal inserita nella spina o un cavo danneggiato. Problemi di facile risoluzione, anche se il più delle volte l’anomalia è causata dall’interruttore on/off difettoso o l’alimentatore bruciato.

Riscaldamento insufficiente

La perdita di efficienza è dovuta ad un malfunzionamento del termostato. Ciò impedisce la regolazione della temperatura desiderata oppure la corretta gestione di accensione / spegnimento della resistenza elettrica. Lo stesso elemento riscaldante potrebbe risultare danneggiato dopo anni di funzionamento, andando così a compromettere il livello di riscaldamento.

Interfaccia utente difettosa

I modelli essenziali presentano semplici manopole per selezionare temperatura, velocità di ventilazione e regolare un timer. E’ piuttosto raro che comandi meccanici si possano danneggiare, mentre sono più frequenti problemi con moderni pannelli dotati di delicati tasti a sfioramento. Purtroppo la rottura anche di un solo pulsante ti costringe a sostituire l’intera console. Puoi aggirare il problema disponendo di un telecomando o della programmazione tramite app.

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