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Quando sostituire l’umidificatore?

Quando sostituire un umidificatore

Ti conviene ripararlo?

L’umidificatore è un apparecchio che non richiede onerosi investimenti, infatti i prezzi partono da meno di 20 euro per i modelli più piccoli ed essenziali per superare di poco i 100 euro per prodotti di maggior potenza.

In commercio sono comunque reperibili dispositivi particolarmente sofisticati con costi attorno ai 400 euro, adatti per ambienti di grandi dimensioni e dal design ricercato. Rappresentano gli unici casi in cui consiglio di richiedere un preventivo, sempre se possibile, per capire l’effettiva convenienza nel riparare l’apparecchio.

Visto il semplice funzionamento è l’utilizzo spesso solo stagionale, il rischio di guasti è decisamente limitato. Si tratta di un piccolo elettrodomestico piuttosto longevo ed economico quindi, in caso di rottura, non rimane che sostituirlo con un nuovo prodotto.

Ben raramente aggiustare un umidificatore risulta conveniente, nemmeno per problemi banali. Nel migliore dei casi il costo della riparazione, sempre se trovi un centro assistenza e ricambi reperibili, equivale al prezzo del nuovo, ma con buona probabilità lo supera abbondantemente.

Un modello più performante

Per sopraggiunte nuove necessità è molto spesso inevitabile mandare in pensione anticipata l’apparecchio in uso per passare ad un modello con prestazioni superiori. Anche in questo settore il progresso porta innovazioni, tanto che al solito sistema di nebulizzazione ad ultrasuoni si affiancano nuove tecnologie come la NanoCloud ad evaporazione naturale introdotta da Philips.

Un sistema che evita la formazione della tipica nebbiolina bianca che lascia uno strato bagnato sulle superfici. Altre volte la sostituzione è invece solo l’esigenza di sfruttare un serbatoio di elevata capacità per coprire aree maggiori oppure un apparecchio più silenzioso da utilizzare anche durante la notte.

L’umidificatore non si accende

Se la fortuna è dalla tua parte potrebbe solo trattarsi della spina mal inserita nella presa o un filo distaccato. Tuttavia è molto più probabile un guasto al circuito di alimentazione o più semplicemente il pulsante on/off danneggiato.

L’ambiente non è umidificato

In apparenza l’umidificatore potrebbe risultare in funzione ma in realtà non svolge come dovrebbe il suo compito. Oltre a leggere una percentuale non corretta di umidità sull’igrometro, ti accorgi dell’anomalia da un minor consumo d’acqua e da rabbocchi del serbatoio meno frequenti del solito. Nei sistemi a caldo che provvedono ad umidificare producendo vapore acqueo, potrebbe essere un danneggiamento della resistenza elettrica.

In modelli più sofisticati con metodo a freddo il possibile responsabile è invece un problema al generatore di ultrasuoni. Altre cause riguardano il sensore che rileva la percentuale di umidità difettoso o sporco oppure la scheda elettronica che invia input non corretti.

Impossibile regolare la percentuale di umidità

I modelli entry level ti permettono solo di accendere il dispositivo e semmai impostare un timer per programmare lo spegnimento automatico. Apparecchi più prestazionali integrano un display per stabilire la precisa percentuale di umidità che desideri nell’ambiente domestico.

È chiaro che se il pannello dei comandi o lo schermo si danneggiano diventa impossibile effettuare la regolazione e perciò il corretto funzionamento è compromesso. Anche in questo caso hai ben poche soluzioni se non sfruttare l’eventuale telecomando oppure provvedere a sostituire l’umidificatore.

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