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Migliori impianti home theatre

I migliori sistemi di altoparlanti per impianti home theatre selezionati per rapporto qualità/prezzo, oltre alla classifica e le recensioni trovi anche il confronto prezzi.

Classifica migliori impianti home theatre

Sony HT S40R

Sony HT S40R

Pro

  • Subwoofer di grande potenza
  • Audio ben bilanciato
  • Effetto surround molto efficace
  • Sei diverse modalità audio
  • Altoparlanti posteriori wireless
  • Connessione bluetooth 5.0

Contro

  • Non supporta il formato audio Dolby Atmos
  • Manca un ingresso HDMI

Design e configurazione

Sony HT S40R è un impianto home theatre con potenza d’uscita complessiva di 600 W e 5.1 canali, ovvero composto da 5 altoparlanti e un subwoofer. Il design moderno ed essenziale con la classica colorazione nera consente l’inserimento in qualsiasi ambiente domestico, ottenendo una buona resa estetica.

La soundbar lunga 90 centimetri va posta nella tradizionale posizione sotto o davanti la TV, mentre i due satelliti vanno collocati possibilmente negli angoli posteriori della stanza. Il subwoofer con dimensioni di 19,2 x 38,7 x 36,6 centimetri e un peso di quasi 8 chilogrammi lo dobbiamo posizionare nei pressi della soundbar, utilizzando il cavo lungo 3 metri compreso nella fornitura.

Collegamento

I collegamenti risultano alquanto intuitivi e richiedono pochissimo tempo. Nel set troviamo un amplificatore / ricevitore a cui connettere gli speaker posteriori tramite i due cavi in dotazione, per poi comunicare in modalità wireless con il subwoofer. Tale soluzione elimina fili lunghi e antiestetici da far correre per tutta la stanza, anche se dobbiamo installare un componente aggiuntivo. A tal proposito, il ricevitore può essere appoggiato sopra un piano oppure fissato a parete occupando poco spazio (16 x 5,2 x 16 centimetri).

La soundbar è di tipo statico, vale a dire da collegare tramite cavo al subwoofer che provvede a inviare il segnale audio e all’amplificazione. Il collegamento alla TV avviene tramite l’uscita HDMI ARC, il cavo ottico o l’ingresso analogico integrati sul retro del subwoofer; frontalmente trovo una comoda presa USB per riprodurre contenuti audio direttamente da una chiavetta. Posso anche sfruttare la connessione bluetooth 5.0 per effettuare lo streaming musicale direttamente dallo smartphone.

Prestazioni

L’impianto offre un’esperienza audio surround molto coinvolgente. Il suono è nel complesso ben bilanciato e anche alzando il volume non si percepisce alcuna distorsione. Il subwoofer non si limita solo a riprodurre la gamma a bassa frequenza con notevole efficacia, ma migliora la dinamica e la profondità del suono. Ciò permette di aggiungere ricchezza alla scena sonora durante la visione di film d’azione o nell’ascolto di musica anche in locali di medie dimensioni.

Sony HT-S40R è compatibile con l’audio Dolby Digital, il che risulta molto utile poiché la maggior parte dei servizi di streaming lo utilizzano per codificare i propri contenuti audio. Purtroppo il sistema non supporta la tecnologia Dolby Atmos, funzione disponibile solo su modelli più costosi.

Modalità audio

Le modalità audio impostabili sono 6 e precisamente standard, auto, cinema, musica, voce e notte. Ciò consente di personalizzare l’esperienza di ascolto in base alle nostre preferenze. Standard e auto sono opzioni che troviamo, normalmente, su tutti i sistemi home theatre. Cinema e musica, com’è facile intuire dal nome, sono configurazioni preimpostate per ottimizzare la visione dei film e l’ascolto di musica. La modalità voce è stata progettata allo scopo di esaltare il parlato, mentre quella notte per migliorare il bilanciamento acustico e assicurare un ascolto chiaro con volume basso.

Conclusioni

Sony HT-S40R merita un mio giudizio finale alto visto le ottime prestazioni. Tra gli aspetti che ho più apprezzato sottolineo la facilità dei collegamenti con fili poco ingombranti, la notevole potenza del subwoofer e l’effetto surround in grado di creare una scena sonora coinvolgente. I limiti più significativi sono la mancanza del supporto al formato Dolby Atmos e l’assenza di un ingresso HDMI.

Samsung HW-Q930B

Samsung HW-Q930B

Pro

  • Effetto surround molto efficace
  • Altoparlanti posteriori e subwoofer con connessione wireless
  • Ricezione segnali Dolby Atmos in modalità wireless
  • Sistema di autocalibrazione in base alla morfologia della stanza
  • Compatibile con Amazon Alexa e AirPlay 2

Contro

  • Poco adatto per l’ascolto di musica
  • Non supporta il pass-through HDMI con segnale 4K a 120 Hz
  • Incompatibile con Google Assistant
  • Manca una presa USB
  • Posizione scomoda delle porte HDMI

Design e configurazione

Samsung HW-Q930B è un impianto home theatre a 9.1.4 canali, ovvero composto da 4 elementi per un totale di 17 altoparlanti. La soundbar presenta una scocca in metallo, un piccolo display sul bordo anteriore e misura 111 x 12 x 6,4 (H) centimetri. Gli speaker posteriori offrono design e dimensioni pressoché identici a quelli del modello più costoso Q990B; l’unica differenza è l’assenza dei due driver interni laterali. Il subwoofer non ha un aspetto molto attraente e risulta piuttosto ingombrante (21 x 40,3 x 40,3 centimetri e peso di quasi 10 chilogrammi), pertanto è bene verificare lo spazio a disposizione per un corretto posizionamento.

Collegamento

Il collegamento è facilitato dal subwoofer e dagli altoparlanti posteriori wireless con riconoscimento automatico all’accensione, il che limita le operazioni manuali e la presenza di scomodi e antiestetici cavi. In pratica devo solo collegare i fili dell’alimentazione e il cavo per trasmettere il segnale dalla TV alla soundbar.

Il sistema può ricevere segnali Dolby Atmos in modalità wireless, ma solo con televisori Samsung compatibili. A tal proposito sottolineo anche la possibilità di sincronizzare la soundbar con TV della casa sudcoreana che supportano la tecnologia Q-Symphony, così da offrire un’esperienza più immersiva.

Connessioni

Sul retro della soundbar troviamo l’uscita HDMI con supporto della tecnologia eARC per trasmettere direttamente l’audio senza impiegare un cavo AUX aggiuntivo. Le altre porte sono un ingresso HDMI compatibile coi formati video HDR10+ e Dolby Vision HDR e il connettore ottico.

Il numero di connessioni è nella norma anche se avrei gradito trovare un secondo ingresso HDMI e una presa USB per la riproduzione di musica direttamente dalla chiavetta. Altri aspetti migliorabili riguardano la posizione davvero scomoda delle connessioni e l’impossibilità del pass-through HDMI per un segnale 4K a 120 Hz con frequenza di refresh variabile. Tuttavia, quest’ultimo aspetto interessa, per lo più, gli appassionati di gaming che desiderano sfruttare al meglio console di ultima generazione.

Prestazioni

Il principale punto di forza è la capacità di soundbar e altoparlanti posteriori di generare un soddisfacente riempimento sonoro dell’ambiente. Ciò significa essere immersi al centro della scena è percepire l’audio dietro e sopra la nostra posizione d’ascolto. Il suono rimane sempre ben bilanciato, con dialoghi chiari e dettagli sonori molto ricchi. I bassi vengono riprodotti dal subwoofer con profondità adeguata e si amalgamano in modo equilibrato con le alte e medie frequenze.

Tutto ciò rende l’esperienza coinvolgente, migliorando in maniera significativa la visione di film ed eventi live, nonché eventuali sessioni di gaming. Il merito di tali risultati è la presenza di un totale di ben 17 altoparlanti, di cui 3 posizionati all’interno di ciascun speaker posteriore. Una soluzione tecnica che permette un’efficace espansione dell’effetto Dolby Atmos.

Tuttavia, la suddetta qualità audio non l’ho riscontrata durante l’ascolto di musica. In questo caso si perde il bilanciamento a causa di bassi troppi invadenti. Purtroppo la mancanza della funzione di equalizzazione o di una specifica modalità per la riproduzione musicale, non mi consente di modificare i parametri e migliorare la resa sonora.

Funzioni smart

Il sistema si può collegare alla rete Wi-Fi di casa, così da poter sfruttare le funzionalità dell’app Smart Things. Molto facilmente trasmetto contenuti audio in streaming dalle principali piattaforme oppure collego dispositivi tramite bluetooth. Se possediamo uno smartphone Samsung, l’operazione è pressoché immediata grazie alla funzione Tap Connect.

Tra le utility più interessanti offerte dall’app c’è Sound Fit. Ciò mi consente di ottimizzare l’audio degli speaker attraverso la calibrazione automatica in base all’acustica della stanza e ricevere informazioni riguardanti il formato e il preset audio direttamente sul display integrato nella soundbar.

Samsung HW-Q930B è compatibile con l’assistente vocale Amazon Alexa (nessun supporto invece a Google Assistant) e con la tecnologia Airplay 2 per trasmettere contenuti da dispositivi Apple.

Conclusioni

Il mio giudizio finale su Samsung HW-Q930B è molto buono in considerazione del favorevole rapporto prezzo prestazioni. Un impianto home theatre che consiglio a chi desidera creare una scena sonora coinvolgente durante la visione di film grazie all’efficace effetto surround. Nel caso di ambienti piuttosto piccoli è bene valutare le dimensioni dei quattro elementi che necessitano di un certo spazio per il collocamento. A mio avviso non è la scelta migliore per l’ascolto di musica, situazione in cui la qualità audio risulta poco convincente.

Yamaha NS-P41

Yamaha NS-P41

Pro

  • Design elegante
  • Volume del subwoofer regolabile
  • Buona qualità audio in tutte le situazioni
  • Prezzo accessibile

Contro

  • Manca un telecomando
  • Ogni volta bisogna accendere il subwoofer tramite l’interruttore posto sul retro
  • Rivestimento in tessuto molto delicato

Design e configurazione

Yamaha NS-P41 è un classico sistema home theatre a 5.1 canali composto da subwoofer, coppia di altoparlanti surround posteriori, cassa centrale e due speaker anteriori. Il design è caratterizzato dalla scocca in materiale plastico con finitura lucida e rivestimento in tessuto. Quest’ultimo particolare rappresenta l’unico aspetto negativo dal punto di vista costruttivo per via dello spessore sottile e dell’eccessiva delicatezza.

Collegamento

La connessione avviene completamente tramite filo e in tal senso nella fornitura troviamo un cavo coassiale lungo 5 metri per collegare il subwoofer e un cavo audio da 25 metri per gli altri altoparlanti. Posso posizionare le casse su un piano ricordandomi di applicare i cuscinetti antiscivolo in dotazione per evitare di rovinare la superficie, oppure fissare gli altoparlanti alla parete sfruttando l’apposita foratura.

L’impianto per funzionare necessita di un amplificatore a cui collegare i terminali provenienti dagli speaker. I collegamenti sono semplici e ben spiegati nel manuale delle istruzioni.

Caratteristiche altoparlanti

Il diffusore centrale è di tipo full-range, con potenza massima di 100 W e dimensioni pari a 27,6 x 11,1 x 11,8 centimetri. I due speaker posteriori hanno un ingombro di 11,2 x 17,6 x 11,6 centimetri, integrano un driver da 7 centimetri full-range e sviluppano una potenza di 100 W. La coppia di altoparlanti frontali ha una potenza di 100 W e dimensioni identiche alle casse posteriori.

Il subwoofer occupa uno spazio di 29,1 x 29,2 x 34,1 centimetri, ha un peso di 8,5 chilogrammi, una potenza di 100 W, il volume regolabile e sfrutta la tecnologia Advanced YST II. Si tratta di un sistema progettato da Yamaha nel lontano 1988 e poi migliorato nel corso degli anni. Ciò consente una connessione diretta tra amplificatore e altoparlante, permettendo una trasmissione precisa del segnale audio e un maggior controllo. Inoltre, il subwoofer è di tipo bass reflex con il particolare sistema Twisted Flare Port. Tale soluzione elimina le turbolenze del flusso d’aria all’interno del tubo, evitando la formazione di rumori e offrendo bassi più profondi e precisi.

Prestazioni

L’aspetto che più mi ha colpito di Yamaha NS-P41 è la qualità audio. Nonostante l’impossibilità di scegliere diverse modalità di ascolto o modificare i parametri tramite un equalizzatore, il suono risulta nitido, potente e bilanciato in qualsiasi condizione. I bassi profondi, assicurati dalle buone prestazioni del subwoofer, si integrano armoniosamente con le alte e medie frequenze riprodotte con precisione dall’altoparlante centrale e dagli speaker frontali. L’avvolgente effetto surround è garantito dall’azione efficace delle casse posteriori che creano un convincente senso di tridimensionalità, facendoci sentire al centro della scena sonora. Tutto ciò significa godere di un’esperienza immersiva sia durante la visione di film d’azione, concerti, eventi sportivi che l’ascolto di musica.

Conclusioni

Yamaha NS-P41 è un impianto home theatre pensato per chi desidera migliorare la riproduzione del suono durante l’utilizzo della TV o per l’ascolto di musica. Un sistema essenziale che bada esclusivamente ad offrire una soddisfacente qualità audio. Obbiettivo che, secondo la mia opinione, è stato raggiunto grazie all’ottima efficienza degli altoparlanti e nonostante il prezzo accessibile. Tra gli aspetti negativi più significativi c’è il dover ogni volta pigiare l’interruttore on/off posto dietro il subwoofer e la mancanza di un telecomando.

Di certo non è un modello adatto a chi cerca un impianto con connessione wireless degli altoparlanti, da collegare direttamente alla TV tramite porta HDMI e dotato di bluetooth e interfaccia Wi-Fi per l’ascolto di musica in streaming o direttamente dallo smartphone.

LG S80QR

LG S80QR

Pro

  • Altoparlanti posteriori e subwoofer wireless
  • Calibrazione intelligente in base all’acustica della stanza
  • Elevata resa sonora durante la visione di film
  • Supporta tutti i principali formati audio
  • Compatibile con Alexa, Google Assistant e AirPlay 2
  • Numerose modalità audio

Contro

  • La qualità audio peggiora leggermente durante l’ascolto di alcuni generi musicali
  • Non supporta il pass-through HDMI con segnale 4K a 120 Hz
  • Posizione scomoda delle connessioni sulla soundbar
  • Un solo ingresso HDMI
  • Manca un ingresso audio per jack da 3,5 mm

Design e configurazione

LG S80QR è un impianto home theatre a 5.1.3 canali con potenza totale in uscita di 620 W. Il design è in linea con le caratteristiche estetiche offerte da prodotti di questa categoria e consente di collocare i vari componenti integrandosi con lo stile dell’arredamento.

Il sistema è composto da una soundbar con dimensioni di 100 x 13,5 x 6,3 (H) centimetri, subwoofer bass reflex da 220 W con ingombro di 20,1 x 40,3 x 40,7 (H) centimetri e peso di circa 10 chilogrammi e dalla coppia di speaker posteriori piuttosto compatti con misure di 10 x 10 x 14 (H) centimetri.

Sottolineo l’utilizzo di materiale riciclato sia per la realizzazione della scocca in plastica che del tessuto jersey di poliestere, il tutto garantito dal certificato GRS (Global Recycled Standard).

Collegamento e connessioni

Per facilitare i collegamenti e diminuire l’impiego di cavi, LG propone un impianto con subwoofer e altoparlanti posteriori wireless. In realtà, quest’ultimi non sono completamente senza fili visto che vanno collegati all’hub ricevitore in dotazione, il quale comunicherà in modalità wireless con la soundbar. Il subwoofer, invece, necessita del solo cavo di alimentazione. Una soluzione piuttosto pratica che consente di collocare i vari componenti con una certa libertà, anche se non a livello degli impianti con speaker posteriori completamente senza fili.

Per trasmettere il segnale audio dalla TV alla soundbar possiamo utilizzare l’ingresso HDMI con supporto della modalità eARC o il connettore per cavo ottico. L’apparecchio dispone anche di un modulo bluetooth 5.0 per associare dispositivi compatibili e interfaccia Wi-Fi per il collegamento alla rete domestica (2,4 / 5 GHz). Utile la presenza di una presa USB per riprodurre musica direttamente dalla chiavetta o effettuare aggiornamenti software qualora non fosse possibile tramite internet. Le uniche mancanze sono un secondo ingresso HDMI e il connettore audio da 3,5 mm per collegare cuffie con filo.

Prestazioni

Innanzitutto evidenzio la funzione AI Room Calibration (serve l’app LG Sound Bar), ovvero la calibrazione intelligente che analizza l’acustica della stanza al fine di ottimizzare la resa sonora. Una modalità spesso presente in impianti di fascia medio-alta che consente di ottenere subito un efficace settaggio automatico dei parametri di ascolto in base alle caratteristiche ambientali.

Dopo aver effettuato installazione e calibrazione, ciò che subito colpisce è la qualità audio degli altoparlanti posteriori; nonostante le dimensioni compatte gli speaker riescono a creare un effetto surround particolarmente incisivo. Anche il subwoofer impressiona per la profondità e la potenza dei bassi, il che contribuisce a rendere la scena sonora coinvolgente. Non è da meno la soundbar che sfrutta il processore con intelligenza artificiale e il triplo canale up-firing per riprodurre suoni dettagliati, chiari e cristallini.

Altri punti di forza sono le numerose modalità audio disponibili e il supporto dei principali formati audio. In base alla tipologia del contenuto e alle mie preferenze posso scegliere tra modalità standard, cinema, music, sport, game, bass blast, clear voice e Meridian. Quest’ultima è stata studiata in collaborazione con l’azienda britannica Meridian Audio per ottimizzare al massimo la fruizione di film e musica. Per quanto riguarda i formati audio, l’impianto supporta il Dolby Atmos, Dolby Digital Plus, DTS:X, DTS Digital Surround e persino l’IMAX Enhanced.

Se durante la visione di un film la qualità audio è molto soddisfacente, le prestazioni calano leggermente nella riproduzione musicale. Nulla di grave, ma gli ascoltatori più attenti e sensibili noteranno una gestione della alte frequenza non ottimale. Il suono non è sempre equilibrato nel senso che la voce, a volte, viene soffocata e in altri casi risulta troppo squillante. Anche attivando la modalità Music o Meridian cambia poco e tale incoerenza impedisce di godersi appieno alcuni generi musicali.

Per quanto riguarda le prestazioni durante sessioni di gaming, l’impianto supporta il pass-through HDMI 4K a 60 Hz, con frequenze di aggiornamento variabile e commutazione automatica in modalità a bassa latenza. Non è invece in grado di gestire il passaggio di un segnale 4K a 120 Hz, limite per altro comune a molti prodotti di stessa fascia di prezzo. La soundbar supporta le tecnologie VRR (Variable Refresh Rate) e ALLM (Auto Low Latency Mode), il che è un notevole valore aggiunto per chi intende utilizzare console di ultima generazione.

Funzioni smart

L’impianto si può collegare alla rete Wi-Fi in modo da sfruttare l’app per effettuare la calibrazione automatica, regolare manualmente il volume di ciascun canale (nel caso le impostazioni stabilite dall’AI Room Calibration non le riteniamo soddisfacenti) e ascoltare musica in streaming dalle principali piattaforme.

Il sistema è compatibile con gli assistenti vocali di Amazon e Google, nonché con AirPaly2 per riprodurre contenuti musicali direttamente da dispositivi Apple.

Conclusioni

LG S80QR è un impianto home theatre di elevate prestazioni e piuttosto versatile. Al netto di qualche pecca nell’ascolto di alcuni generi musicali, per il resto possiamo goderci film apprezzando ogni effetto sonoro e tuffarci in coinvolgenti sessioni di gaming. I pochi aspetti negativi emersi nel corso della recensione non sono così gravi da compromettere la praticità d’uso e tantomeno la qualità audio. Alla luce di tali considerazioni, il mio giudizio finale su LG S80QR è molto positivo.

Logitech Z906

Logitech Z906

Pro

  • Solidità costruttiva
  • Qualità dei materiali
  • Controllo volume indipendente per altoparlanti e subwoofer
  • Supporto agli standard Dolby Digital e DTS

Contro

  • Tutte le connessioni sono cablate
  • Non c’è l’ingresso HDMI
  • Manca il kit per il fissaggio a parete
  • Bassi piuttosto invadenti

Logitech Z906 è un impianto home theatre 5.1 con la classica configurazione composta da 4 satelliti, diffusore centrale, subwoofer e console di controllo. Il primo punto di forza di questo prodotto è la solidità costruttiva, evidenziata dal notevole peso di ogni singolo componente e dalla qualità della manifattura. Anche il design ricercato rappresenta una nota positiva e assicura una buona resa estetica.

Se decidi di acquistare questo impianto devi tenere in seria considerazione i collegamenti cablati, quindi sarai costretto a tirare un cavo da ogni altoparlante verso il subwoofer e da quest’ultimo alla TV o comunque alla sorgente del segnale. Nella confezione sono presenti tutti i cavi necessari, con misure sufficienti per una stanza di medie dimensioni e adeguata schermatura per mettere al riparo da eventuali interferenze.

Sono rimasto deluso dal non aver trovato nella fornitura nessuna staffa per il fissaggio a parete dei satelliti. Oltretutto è stato previsto l’utilizzo di viti 1/4 – 20 UNC lunghe 12,7 mm, ossia con filettatura americana difficile da reperire in una normale ferramenta o centri fai da te. La mancanza delle staffe la posso anche accettare e non è un fatto così inconsueto, risulta invece incomprensibile la scelta commerciale di non aver inserito un pacchetto di viti dal costo di pochi centesimi.

La dotazione di connessioni è completa vista la presenza di 2 ingressi ottici, 1 ingresso coassiale digitale, 1 ingresso diretto a sei canali, connettore audio per jack da 3,5 mm e immancabile uscita per le cuffie. Manca solamente un ingresso HDMI, tuttavia posso collegare fino a 6 dispositivi simultaneamente e gestirli tramite la comoda console di controllo o il telecomando. Il tutto risulta alquanto intuitivo e non richiede particolari conoscenze o dover trascorrere ore a leggere il libretto delle istruzioni.

Passando alla prova d’ascolto, Logitech Z906 merita un buon voto. Del resto si tratta di un sistema certificato THX, quindi rispettoso delle più severe regole per la riproduzione di audio digitale ad alta qualità. I 500 watt RMS vengono ben sfruttati per offrire un suono potente e piuttosto pulito. Alzando il volume però si perde progressivamente l’iniziale equilibrio, con i bassi che si fanno invadenti coprendo le medie e alte frequenze.

Un problema che puoi limitare regolando in modo indipendente il subwoofer e gli altri altoparlanti per trovare un giusto compromesso. Alla fine non si tratta di un impianto home theatre che mi ha lasciato a bocca aperta, ciò nonostante lo ritengo un prodotto dal favorevole rapporto qualità prezzo. Se desideri riprodurre film d’azione o cimentarti in sessioni di gaming non rimarrai di certo deluso, godendo di una coinvolgente scena sonora grazie al supporto degli standard Dolby Digital e DTS.

Come scegliere un impianto home theatre

Per avere una scena acustica coinvolgente, per godere al meglio degli effetti sonori di un film o di un evento live, la soluzione è installare un buon impianto home theatre. Abbiamo due possibilità: acquistare un sistema monomarca oppure scegliere i singoli componenti anche di brand differenti.

La tendenza è quella di optare per la comodità di un impianto già completo molto più facile da installare e utilizzare. In commercio esistono moltissimi modelli suddivisi per fasce di prezzo per cercare di soddisfare un po’ tutte le esigenze. La forbice di prezzi è ampia, basti pensare che alcune tra le migliori soundbar sul mercato, arrivano a costare come un impianto home theatre di fascia media. La scelta non è comunque semplice ed è necessario tenere in considerazione determinati elementi.

Diffusori

Uno degli aspetti più importanti riguarda il numero e la tipologia dei diffusori. Sono i componenti che spesso fanno la differenza a livello della qualità audio. Un impianto home theatre normalmente è un sistema 5+1.

Questo significa che gli speaker in totale sono 6 con un subwoofer che si occupa della sola riproduzione delle basse frequenze e gli atri 5 altoparlanti che invece gestiscono medie e alte frequenze. Il subwoofer è il diffusore con le dimensioni più ingombranti, avendo necessità di una maggior cassa di risonanza; viene posizionato anteriormente vicino alla TV, mentre gli altri speaker sono installati nei quattro angoli della stanza, e uno al centro, per creare una scena sonora avvolgente.

La qualità audio di questi sistemi, oltre ovviamente alla potenza, è di gran lunga superiore rispetto a quanto possa offrire una qualsiasi TV anche di ultima generazione. L’utilizzo di un impianto Home Theatre è quindi consigliato a chi acquista una avanzata TV 4K, meglio ancora se equipaggiata con la più costosa tecnologia OLED. Il motivo è semplice: la qualità audio è importante per una fruizione coinvolgente,almeno quanto la qualità video, a maggior ragione si si sceglie un grande schermo per godersi i film, le serie TV preferite, partite ed eventi sportivi.

La forma e le dimensioni dei diffusori possono variare a seconda della marca e modello scelto. Si possono tuttavia suddividere in due tipologie in base al tipo di istallazione a terra o a parete. Le differenze risiedono nelle dimensioni e nella facilità di fissaggio. Non si può dire che una tipologia sia migliore dell’altra, la scelta dipende dalle necessità e dallo spazio disponibile. Un aspetto importante da valutare è la possibilità di installazione wireless dei due diffusori posteriori.

Tutti gli impianti di fascia medio-alta offrono questa caratteristica che garantisce grande facilità di posizionamento senza dover predisporre lunghi e antiestetici cavi. Un concetto da tenere presente è che un altoparlante di grandi dimensioni non significa automaticamente maggior potenza e prestazioni migliori.

Ci sono modelli di fascia alta che, nonostante ingombri super ridotti, offrono una qualità audio sorprendente. In commercio si possono trovare moltissimi sistemi 5+1 ma anche impianti 2+1, molto più economici e adatti ad ambienti poco voluminosi. Offrono un più basso coinvolgimento e realismo sonoro avendo un minor numero di diffusori a disposizione.

Potenza

La potenza audio massima erogabile senza provocare distorsioni, è un valore che si esprime in watt RMS. A volte è presente un altro valore in watt PMPO che invece rappresenta la potenza limite sopportata dall’impianto.

Il più significativo è il watt RMS, tuttavia non deve condizionare più di tanto. Mentre per determinati tipi di elettrodomestici una potenza elevata è indice quasi sempre di migliori prestazioni, di negli impianti audio non è così. Per fare un esempio, basti pensare alle cuffie wireless da collegare alla TV: a fronte di una potenza richiesta sicuramente non elevata, la partita si gioca su qualità delle componenti e grado di isolamento acustico dall’ambiente circostante.

Un sistema da 600 watt Rms può offrire un suono nettamente migliore rispetto ad un impianto da 1000 watt RMS. Diciamo che in presenza di due sistemi di pari qualità e prezzo normalmente le differenze in termini di potenza sono minime.

Cavi

Un aspetto che non bisogna sottovalutare è la qualità dei cavi. Sono il mezzo adibito al trasporto del segnale audio dalla sorgente fino al sintoapmlificatore e da quest’ultimo ai diffusori.

Cavi di scarsa qualità potrebbero rappresentare il collo di bottiglia di un sistema home theatre. Controllare la qualità dei cavi non è per nulla semplice, difficile trovare informazioni a riguardo sia sul sito sito del produttore che a in rete.

In sistemi di fascia alta normalmente i cavi sono di qualità adeguata mentre per prodotti più economici potrebbe essere un buon consiglio quello di provvedere alla loro sostituzione con modelli più performanti.

Funzionalità

L’unità centrale di un impianto home theatre è il sintoamplificatore a cui si collegano la sorgente (solitamente TV e lettori cd/dvd/blue-ray) e tutti i diffusori. La prima caratteristica da controllare è il numero e tipo di formati audio supportati.

I modelli migliori di solito offrono la compatibilità con: Dolby Digital, Dolby Digital Plus, Dolby True HD, DTS e PCM. Verificare con attenzione anche la tipologia di prese e connessioni offerte, in modo da avere tutti gli ingressi ed uscite necessari. I prodotti di fascia alta offrono ormai tutti la possibilità di connessione alla rete domestica sia tramite cavo Ethernet che modulo wi-fi.

Ogni brand ha poi la sua applicazione da scaricare sullo smartphone per permettere una gestione, oltre che con il telecomando, anche utilizzando il telefono. A questo si aggiungono le funzionalità bluetooth e NFC per poter inviare musica direttamente da un dispositivo mobile compatibile.

Importante controllare l’integrazione nel sintoamplificatore di un’unità ottica per la lettura dei principali formati DVD, CD, e blue-ray 2D-3D. A seconda della marca si trovano poi funzionalità aggiuntive con al possibilità di avere particolari modalità di ascolto specifiche per eventi sportivi, concerti live, film o per gli amanti del gaming.

Alcuni modelli hanno un particolare occhio di riguardo verso il mondo multimediale, offrendo funzionalità analoghe a quelle delle smart TV, con l’aggiunta di funzioni per l’ascolto di musica in streaming. Alla fine basta aver ben chiare le proprie esigenze e scegliere di conseguenza.

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