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Migliori soundbar per TV

Le migliori soundbar TV per rapporto qualità/prezzo, oltre a classifica, recensioni e come scegliere, trovi anche il confronto prezzi.

Classifica e recensioni soundbar per TV

Sony HT-S350

Sony HT-S350

Pro

  • Design piacevole ed elevata qualità costruttiva
  • Buona potenza audio
  • Scena sonora convincente

Contro

  • Surround sempre attivo
  • Suono poco cristallino
  • Manca il supporto DTS

Sony HT-S350 è un sistema soundbar 2.1 dalla soddisfacente spazialità della scena sonora riprodotta, ma a mio avviso manca in chiarezza sui toni più acuti e la funzione surround sempre attiva la penalizza per l’ascolto di musica mixata in stereofonia. La potenza sonora non manca e solo al massimo del volume ho notato una certa compressione dei toni bassi.

L’utilizzo migliore a mio avviso è l’ascolto di film grazie alla spazialità della scena sonora, mentre con la musica questa soundbar non mi ha soddisfatto del tutto. Anche le voci nei programmi televisivi non sono risultate perfettamente nitide. A tal riguardo giunge in soccorso la funzione di miglioramento dei dialoghi. Il suono nel complesso tuttavia non mi ha colpito per bilanciamento e neutralità.

Nei film la situazione migliora decisamente, con l’unico limite nel subwoofer che non si spinge fino alle frequenze estremamente basse tipiche delle scene d’azione più movimentate. La scena sonora tuttavia è abbastanza coinvolgente.

Le funzioni di miglioramento del suono agiscono bene suo bassi, con il la quantità di bassi del subwoofer che può essere regolata in maniera indipendente. La funzione miglioramento dei dialoghi come accennavo agisce piuttosto efficacemente, mentre ho trovato utile la normalizzazione dei volumi guardando un film di notte. Le modalità preimpostate Notizie, Sport, Cinema, Giochi e Musica corrispondono ad altrettanti impostazioni dell’equalizzatore, a cui però non si può accedere per una regolazione di fino sulle singole frequenze.

Sul fronte del design ho apprezzato la combinazione tra finta pelle, griglia metallica di protezione e plastiche della barra, che sembra ben costruita e restituisce una netta sensazione di solidità. Il subwoofer è quasi tutto in legno, con una griglia metallica in luogo del classico tessuto in microfibra. La soluzione è elegante e funzionale al tempo stesso; anche qui la solidità non manca.

Le dimensioni sono nella norma e non ho avuto difficoltà a installare la soundbar sotto al televisore da 55 pollici che ho usato per il test. Il subwoofer anche risulta nella media come dimensioni, e collegandosi in wireless può essere installato ovunque.

Le connessioni prevedono una porta HDMI ARC e un ingresso audio ottico, mentre manca un ingresso analogico. Manca una porta USB per collegare un HDD esterno, tuttavia è presente il modulo bluetooth che si accoppia piuttosto velocemente sia col mio smartphone Android che con i dispositivi Apple.

Panasonic SC-HTB490

test Panasonic SC-HTB490

Pro

  • Ottima qualità audio
  • Subwoofer con connessione wireless
  • Telecomando intuitivo
  • Regolazione subwoofer indipendente
  • Predisposizione per montaggio a parete

Contro

  • Subwoofer piuttosto ingombrante
  • Connessione Wi-Fi non disponibile

Panasonic SC-HTB490 è una soundbar a 2.1 canali caratterizzata dal rivestimento in tessuto per dare un tocco di maggior eleganza e nel contempo evitare il frequente accumulo di polvere e la formazione di impronte.

Frontalmente sono presenti due led con diverse colorazioni per indicare lo stato di funzionamento e l’operazione eseguita. La potenza totale di 320 W RMS è data dalla somma degli 80 W di ciascuno dei due altoparlanti full range e dal woofer da 16 centimetri inserito nella cassa bass reflex.

Per quanto riguarda le dimensioni, la barra è lunga 80 centimetri e alta 5,6 centimetri per consentire il comodo posizionamento sotto la TV. In alternativa posso appenderla alla parete grazie ai fori predisposti nella parte inferiore. Il subwoofer è abbastanza ingombrante viste misure di 17,1 x 36,3 x 38,2 (H) centimetri, ma offre il vantaggio della connessione wireless con la soundbar (serve comunque il cavo dell’alimentazione).

Il collegamento con la TV è molto semplice, potendo contare su una presa HDMI ARC oppure sull’ingresso ottico. Inoltre, l’apparecchio dispone di connessione bluetooth per la rapida associazione con televisori di ultima generazione.

Evidenzio anche la porta USB da utilizzare per gli eventuali aggiornamenti software rilasciati da Panasonic. Come ormai consuetudine per questa categoria di apparecchi, manca sia l’ingresso analogico per jack da 3,5 millimetri che cavo RCA. Non è stato previsto nemmeno il modulo di interfaccia per la connessione Wi-Fi.

Passando all’aspetto più importante, ovvero la qualità sonora, sono rimasto impressionato dal netto miglioramento rispetto all’audio standard della TV. Il suono risulta ben bilanciato anche alzando il volume al massimo livello, con alte frequenze nitide e bassi profondi ma non invadenti. A tal proposito, posso regolare in modo indipendente il subwoofer in base alle mie preferenze e scegliere tra 5 modalità di ascolto a seconda del tipo di contenuto, così da meglio personalizzare la scena sonora.

Al netto dei problemi che può causare lo spazio richiesto per posizionare il subwoofer e la mancanza di funzioni smart tipiche dei modelli con Wi-Fi, Panasonic SC-HTB490 è una soundbar senza punti deboli degni di nota.

Considerando caratteristiche tecniche e prestazioni, secondo la mia opinione rappresenta una valida scelta per migliorare in maniera significativa l’audio della TV. Un apparecchio semplice da installare, ma anche da gestire grazie al telecomando alquanto intuitivo.

JBL Bar 2.1 Deep Bass

test JBL Bar 2.1 Deep Bass

Pro

  • Buona qualità costruttiva
  • Suono caldo e ben equilibrato
  • Subwoofer con connessione wireless
  • Telecomando semplice

Contro

  • Dimensioni ingombranti in rapporto alla potenza
  • Manca la connessione Wi-Fi

JBL Bar 2.1 Deep Bass SB260 è una soundbar che presenta caratteristiche tali da migliorare sensibilmente la scena sonora durante la visione di film ed eventi live alla TV. L’alta qualità audio, secondo la mia opinione, rappresenta il principale motivo per acquistare questo modello.

Il merito di un suono caldo, nitido e ben equilibrato è dovuto, soprattutto, ai quattro diffusori acustici integrati nella barra e al subwoofer della Harman Kardom. Altoparlanti che assicurano una riproduzione fedele di ogni dettaglio sonoro e nel contempo garantiscono un ascolto al massimo volume senza distorsioni.

La soundbar ha una potenza complessiva di 220 W RMS, con subwoofer da 116 W dotato di diffusore da 5.25 pollici. La risposta in frequenza va da 40Hz a 20kHz, mentre il livello di pressione sonora (SPL) raggiunge 82 dB. Le connessioni soddisfano la maggior parte delle esigenze, infatti nel pannello posteriore troviamo una presa HDMI ARC e un ingresso per cavo ottico, così da collegare anche TV abbastanza datate senza alcun problema.

Inoltre, posso sfruttare una porta USB per aggiornare il software e bluetooth 4.2 per la rapida associazione di smart TV o la riproduzione di musica direttamente dal telefono o altri dispositivi. Evidenzio anche il collegamento wireless tra soundbar e subwoofer, con quest’ultimo che dovrà comunque essere alimentato tramite cavo.

JBL Bar 2.1 Deep Bass SB260 è una soundbar che non tradisce le aspettative; rappresenta una valida soluzione per chi sta cercando un modello dall’ottima resa sonora, facile da installare, con semplici impostazioni grazie al telecomando intuitivo e design elegante quanto basta per integrarsi con l’ambiente circostante.

Non è, invece, un prodotto adatto a chi desidera un apparecchio con funzioni smart, compatibile con i principali assistenti vocali e gestibile tramite app. Infine, un particolare da non trascurare sono le dimensioni abbastanza ingombranti in rapporto alla potenza. In tal senso la barra misura 90 x 6,3 x 6,7 (H) centimetri, mentre il subwoofer occupa uno spazio di 17 x 31,3 x 34,5 (H) centimetri.

Philips TAB5305/12

test Philips TAB5305/12

Pro

  • Buona qualità audio
  • Subwoofer wireless
  • Possibilità di montaggio a parete

Contro

  • Volume subwoofer non regolabile in modo indipendente
  • Il telecomando non risponde con prontezza ai comandi
  • Cavo HDMI non compreso nella fornitura

Philips TAB5305/12 è una soundbar che si trova facilmente a prezzi molto competitivi, il che la rende una buona scelta per migliorare l’audio piatto della TV senza spendere un occhio della testa.

Il prodotto è composto dalla barra caratterizzata da un’inconsueta forma geometrica, nel senso che presenta i lati lunghi inclinati anziché dritti. Il subwoofer, invece, è la solita cassa con dimensioni pari a 15 x 26,7 x 22,5 (H) centimetri, dotato di 4 piedini per sollevarlo da terra e cavo dell’alimentazione. Per l’installazione possiamo posizionare la barra sul mobile della TV oppure optare per il fissaggio a parete sfruttando gli appositi fori posteriori e le staffe in dotazione.

Questo modello ha la classica configurazione a 2.1 canali, ovvero coppia di altoparlanti full range da 15 W ciascuno e subwoofer da 40 W. La potenza complessiva di 70 W RMS non è un valore particolarmente alto, tuttavia sufficiente per garantire una buona pressione sonora. Nel complesso il suono è ben bilanciato e i bassi sono piuttosto profondi grazie alla cassa con sistema bass reflex.

Per il collegamento alla TV non c’è alcun problema vista la presenza sia di porta HDMI ARC che ingresso ottico. In aggiunta sono stati previsti un connettore jack da 3,5 millimetri e la connessione bluetooth 4.2 per associare smart TV o altri dispositivi. Ricordo la necessità di disporre già di un apposito cavo poiché nella fornitura troviamo solo telecomando, filo dell’alimentazione e staffa per montaggio a parete.

Come già accennato a inizio recensione, Philips TAB5305/12 è una soundbar facile da reperire a prezzi scontati. In tal caso, secondo la mia opinione, rappresenta un buon acquisto. A costo pieno di listino, invece, suggerisco di valutare altri modelli. Durante la scelta dobbiamo anche considerare alcuni aspetti negativi, primo dei quali la lunghezza della barra di 90 centimetri a fronte di una potenza di soli 30 W dei due diffusori.

Inoltre, non siamo in grado di impostare in modo indipendente il subwoofer, mentre il telecomando offre una risposta parecchio lenta ai comandi. Ho trovato frustrante dover pigiare ripetutamente sui tasti per regolare il volume.

TCL TS8111

Test e recensione della soundbar TCL TS8111

Pro

  • Immagine musicale ampia e pulita
  • Riproduzione vocale nitida
  • Connessione HDMI Arc
  • Bassi ben controllati
  • Buon rapporto qualità prezzo

Contro

  • Dolby Atmos virtuale
  • Ascoltando dialoghi intervallati da lunghi silenzi alcune parole non si sentono

Leggi la recensione completa della soundbar TCL TS8111 con foto e video.

Samsung HW-S60A

test Samsung HW-S60A

Pro

  • Design ricercato
  • Dimensioni compatte
  • Suono ben bilanciato e di buona potenza
  • Integra la tecnologia AirPlay2 per compatibilità con i dispositivi Apple

Contro

  • Bassi un po’ piatti
  • Qualche problema con l’assistente vocale Amazon Alexa

Samsung HW-S60A è una soundbar dallo stilo piuttosto elegante che si discosta dalla maggior parte dei modelli concorrenti per linee molto morbide e arrotondate, nonché il rivestimento in tessuto invece della solita plastica lucida che attira polvere e impronte.

La lunghezza è pari a 76,4 centimetri, mentre l’altezza risulta di soli 6,8 centimetri. Nella confezione troviamo tutto il necessario per il rapido e semplice collegamento, ovvero il cavo HDMI e le staffe per l’eventuale installazione a parete. Completa la dotazione il telecomando con batterie incluse.

Al netto della resa estetica comunque importante per un apparecchio che rimane in bella vista, il fattore che fa la differenza in una soundbar è la qualità sonora. Secondo la mia opinione, questo modello non delude le aspettative; una volta collegato si percepisce immediatamente la differenza in termini, non solo di potenza, ma anche di nitidezza del parlato e livello dei dettagli.

Un risultato ottenuto grazie alla tecnologia Acoustic Beam, una potenza complessiva di 200 W e la presenza di 7 altoparlanti, di cui uno centrale dedicato ai dialoghi. Chiaramente non otteniamo la scena sonora avvolgente generata da un sistema home theatre, tuttavia riusciamo a gustarci un film con la chiara percezione di effetti che, altrimenti, risulterebbero nascosti dal normale audio della TV.

L’unico limite, peraltro comune alla maggior parte delle soundbar, sono i bassi un po’ piatti. Per arginare il problema possiamo acquistare un subwoofer wireless compatibile come, ad esempio, il modello Samsung SWA-W500.

L’apparecchio esce dalla fabbrica settato in modalità standard, lasciandoci la possibilità di attivare le modalità Music e Adaptive Sound. Quest’ultima è una soluzione molto intelligente poiché è in grado di ottimizzare il suono in base alla scena visualizzata, pertanto non devo usare il telecomando in continuazione per regolare il volume.

Altre caratteristiche da evidenziare sono la connettività bluetooth e Wi-Fi, il supporto alla tecnologia AirPlay 2 per trasmettere la musica direttamente da dispositivi Apple e la funzione Tap Sound per collegare con un tocco lo smartphone e riprodurre i brani preferiti. Leggendo le specifiche tecniche, Samsung indica la compatibilità con Amazon Alexa. La soundbar dovrebbe avere un microfono integrato per ricevere i comandi vocali in sostituzione dell’Echo Dot, ma in realtà viene vista solo come un altoparlante esterno attraverso l’app SmartThings. Ricordo che tramite l’applicazione possiamo regolare l’equalizzatore a 7 bande per meglio personalizzare il suono e sfruttare le modalità di Miglioramento vocale e quella notturna.

A parte il limite di utilizzo con Alexa e qualche carenza nella riproduzione dei bassi, Samsung HW-S60A è una soundbar che assicura un netto miglioramento rispetto alla resa sonora della TV. Con una spesa non eccessiva disponiamo di un prodotto elegante, poco ingombrante ed espandibile con altoparlanti wireless compatibili.

Sonos Beam

test Sonos Beam

Pro

  • Buona qualità costruttiva
  • Profilo audio ben bilanciato
  • Ottime prestazioni del canale centrale per i dialoghi nei film
  • Dimensioni molto contenute

Contro

  • Scarsa resa nei bassi più profondi
  • Nessun supporto DTS o Atmos
  • Nessuna porta Full HDMI In

Sonos Beam racchiude in un design molto compatto delle discrete prestazioni in termini di resa sonora. l’audio è abbastanza bilanciato, con una tendenza a enfatizzare leggermente le frequenze più acute, complice anche la mancanza di un subwoofer che però si può acquistare a parte (si connette in wireless) per completare degnamente il setup.

La qualità dell’audio è buona, a patto però di non spingere la soundbar al massimo della sua potenza, perché più ci avviciniamo al suo limite più il suono risulta schienato da una compressione che ad alti volumi è secondo la mia opinione eccessiva.

Le potenza in ogni caso non manca, e il limite di distorsione arriva a volumi tali da dar fastidio in un condominio. Anche la spazialità del suono è discreta per l’ascolto musicale (meno per i film), con gli altoparlanti a fuoco laterali che si comportano bene ma la mancanza del supporto Atmos purtroppo si fa sentire.

Il suono è piuttosto neutro, con le frequenze medie tipiche dei dialoghi e delle voci nel cantato a bucare efficacemente il suono complessivo. Il limite è rappresentato dai bassi poco profondi, e ho sentito davvero la mancanza di un subwoofer ascoltando musica elettronica e hip-hop.

Un aspetto convincente di questa soundbar è senz’altro la sua capacità di correzione del suono. La funzione di correzione della stanza è davvero molto efficace, così come il miglioramento dei dialoghi del film. Manca solo un equalizzatore vero e proprio, a mio avviso.

Come design, ho apprezzato le forme semplici e le dimensioni estremamente compatte della soundbar, che con i suoi 65 centimetri in larghezza è facile da posizionare sotto a qualsiasi TV. Le plastiche sono di buona qualità (le foto non rendono la solidità) e il tessuto che ricopre tutta la soundbar è piuttosto elegante, anche se davvero molto sottile. Troppo sottile, aggiungerei: il rischio che si strappi è alto e raccoglie molta polvere.

Sul fronte connettività siamo oggettivamente carenti, con una sola porta HDMI ARC e una porta Ethernet. Manca l’ingresso ottico (che può essere replicato sulla porta HDMI ARC con un adattatore, soluzione davvero poco pratica) e l’ingresso audio analogico. Sonos ha puntato tutto sulla connettività WiFi (manca il Bluetooth), includendo in questa soundbar il supporto ad Apple AirPlay ma non a Chromecast. Androidiani, siete avvisati.

LG SN4

Test LG SN4

Pro

  • Installazione semplice
  • Dotazione completa di connessioni
  • Subwoofer con collegamento wireless
  • Qualità audio molto buona

Contro

  • Manca la connessione Wi-Fi
  • Non è possibile la regolazione indipendente del subwoofer

LG SN4 è una soundbar a 2.1 canali, vale a dire composta da una coppia di altoparlanti frontali da 50 W ciascuno e subwoofer con potenza di 200 W. Osservando la parte posteriore, notiamo la presenza di due porte HDMI (In e Out), ingresso per cavo ottico e una presa USB da utilizzare per eventuali aggiornamenti software rilasciati dalla casa madre.

Ciò significa che sono in grado di collegare facilmente la maggior parte degli apparecchi televisivi, con l’ulteriore possibilità di sfruttare la connessione bluetooth 4.0 nel caso posseggo una Smart TV. Inoltre, il subwoofer si associa in modalità wireless, dovendo solo collegare il cavo dell’alimentazione. Non sono stati inseriti né il modulo di interfaccia Wi-Fi e tantomeno un attacco per cavo Ethernet.

Il design non presenta spunti di particolare interesse, offrendo la solita linea essenziale e la finitura di colore nero che bene si abbina a qualsiasi arredamento. Metto solo in evidenza un piccolo display frontale e i comandi manuali sul lato di destra per accendere la soundbar e regolare il volume se non dovesse funzionare il telecomando.

La qualità audio è, secondo la mia opinione, il principale pregio di questo modello. Il merito è da spartire tra gli altoparlanti con diaframma in fibra di carbonio per incrementare la nitidezza acustica e la tecnologia Ai Sound Pro capace di ottimizzare le impostazioni in base al contenuto. Un sistema che funziona piuttosto bene, anche se l’impossibilità di regolare separatamente il volume del subwoofer, a volte, porta i bassi a sovrastare il parlato.

Altro valore aggiunto è la partnership con l’azienda inglese Meridian Audio e l’integrazione di avanzate tecnologie. Mi riferisco in particolare al DSP per l’elaborazione digitale del segnale, MLP (Meridian Lossless Packing) e MQA (Master Quality Authenticated) per riprodurre in modo più efficace la musica in streaming.

A parte la mancanza della connessione Wi-Fi e la conseguente impossibilità di sfruttare le funzioni smart integrate nell’app LG ThinQ, SN4 si è dimostrata una soundbar dal soddisfacente rapporto qualità prezzo. I motivi per scegliere questo modello sono la facilità di installazione e il netto miglioramento dell’uscita audio della TV in termini di potenza, profondità dei bassi e livello dei dettagli sonori.

Polk Audio SIGNA S2

test Polk Audio SIGNA S2

Pro

  • Buona qualità costruttiva
  • Buona qualità audio
  • Buona potenza

Contro

  • Funzionalità di miglioramento dell’audio non soddisfacente
  • Personalizzazione del suono limitata
  • Scarse prestazioni surround

Polk Audio SIGNA S2 è una soundbar con subwoofer wireless entry level ma dotata di connettività bluetooth e con un discreto volume in uscita. Di contro, il suono non è perfettamente bilanciato a mio avviso, e ad alti volumi non è raro mandarla in distorsione.

Guardando programmi televisivi si apprezza una sufficiente chiarezza nei dialoghi nonostante l’assenza di un canale centrale grazie alla buona risposta sui medi, e anche nell’ascolto di musica non si comporta male, a patto che la registrazione sia mixata semplicemente in stereo. Ascoltando del buon rock vecchia scuola ho apprezzato il suono delle chitarre soliste, che buca abbastanza bene.

Il limite arriva nel momento in cui vengono riprodotti suoni d’ambiente mostrando carenze nella spazialità della scena, sia per la musica che guardando un film. Qui si sente decisamente la mancanza del supporto Atmos, e anche se non manca il formato Dolby Digital, il segnale alla fine è down mixato in stereo col risultato di una scena sonora poco coinvolgente. Manca anche il supporto DTS, e il subwoofer non sempre riesce a riempire bene la scena.

Il design è semplice con plastiche di media qualità e il classico tessuto sulla parte frontale della barra. Qualche perplessità sulla qualità costruttiva del subwoofer, che presenta plastiche decisamente economiche. Le dimensioni sono piuttosto standard, e l’accoppiamento con un TV da 55 pollici è ideale sia in larghezza che in altezza.

Sul fronte connettività è apprezzabile la presenza di un ingresso analogico, al quale è affiancato l’ingresso audio ottico, oltre a una porta HDMI ARC che supporta i più comuni contenuti Dolby Digital. Manca una porta Full HDMI, così come una USB per collegare un HDD esterno. Ho apprezzato invece la possibilità di collegare il telefono, il pc e il tablet via Bluetooth, con un accoppiamento semplice e veloce tra dispositivi e soundbar.

Bose Soundbar 500

test Bose Soundbar 500

Pro

  • Elevata qualità costruttiva
  • Audio ben bilanciato
  • Ottime prestazioni del canale centrale per i dialoghi

Contro

  • Manca un subwoofer
  • Volume leggermente limitato
  • Non supporta lo standard DTS
  • Manca una porta HDMI completa

Quello che mi ha colpito positivamente di questa Bose Soundbar 500 è la qualità audio, con un sonoro davvero ben bilanciato anche se utilizzata da sola, senza satelliti per il surround. Purtroppo il volume in uscita lascia un po’ a desiderare, ma il suono neutro e definito non fa rimpiangere assolutamente la potenza di alcune soundbar dirette concorrenti.

La pressione sonora non mi ha soddisfatto soprattutto nelle frequenze basse, che col volume al massimo sembrano comprimersi in maniera piuttosto marcata perdendo di corposità.

Di contro, gli altoparlanti destro e sinistro sono montati esattamente alle rispettive estremità della barra, e questo aiuta molto a creare una scena sonora piuttosto spaziosa e immersiva, con un buon realismo nel riprodurre i suoni d’ambiente, seppur non siamo ai livelli della sorella maggiore 700 di casa Bose. Lo speaker centrale mi è piaciuto molto per come riesce a riprodurre i dialoghi nel film, con toni sufficientemente mediosi e incisivi, e la distanza dai due satelliti destro e sinistro incorporati aiuta a distinguere chiaramente il parlato da suoni d’ambiente e musica.

L’unico limite per gli appassionati di cinema è la presenza del solo standard Dolby Digital per la riproduzione del surround nei film, dovendo purtroppo riscontrare l’assenza della codifica Dolby Atmos.

Personalmente mi sono trovato molto soddisfatto da come questa Bose riproduce la musica, anche se conoscendo il marchio la qualità audio sulle frequenze medio-alte non è affatto una sorpresa. La soundbar non spinge sui bassi, questo è evidente, ma sul resto delle frequenze dimostra una fedeltà assolutamente soddisfacente, e la correzione dell’ambiente aiuta a trovare il setup ideale se si ascolta pop, rock e della buona classica.

Sul fronte del design non ho potuto che apprezzare la pulizia delle linee e l’elevata qualità costruttiva. Le plastiche della scocca sono robuste e ben rifinite, così come la griglia di protezione metallica, come del resto da tradizione per il marchio. I due pulsanti touch sul lato sinistro rispondono molto bene al tatto.

Ho provato la Soundbar 500 con un televisore da 55 pollici e come dimensioni devo dire che l’accostamento è perfetto, sia per l’ingombro laterale che in altezza. Gli ingressi posizionati tutti insieme nell’apertura centrale sul retro permettono di tenere i cavi in ordine.

La connettività è forse un aspetto su cui Bose avrebbe potuto fare di meglio, considerata la qualità generale del prodotto. Non ho potuto non notare la mancanza di una presa Full HDMI in ingresso per collegare la soundbar tra consolle e televisore. L’assenza di un ingresso analogico minijack inoltre taglia fuori i televisori di vecchia generazione che avrebbero potuto essere connessi in questo modo. Al suo posto c’è un più moderno ingresso ottico che gestisce il downmix dei suoi 3 canali. La presenza di un ingresso di rete invece rende possibile la connessioni con i dispositivi collegati in rete passando per il modem.

Samsung HW-T420

test Samsung HW-T420

Pro

  • Design elegante
  • Buona qualità audio
  • Bassi profondi

Contro

  • Non ha una presa HDMI
  • Non dispone di connessione Wi-Fi
  • Subwoofer piuttosto ingombrante e da collegare con cavo
  • Telecomando poco intuitivo

Samsung HW-T420 è una soundbar composta dalla tradizionale barra lunga 86 centimetri e un subwoofer che migliora la riproduzione della basse frequenze. Per essere un modello con potenza totale di 150 W, le dimensioni sono abbastanza ingombranti. Più che altro bisogna tenere in considerazione lo spazio necessario per posizionare comodamente il subwoofer, avendo misure di 18,1 x 27,2 x 34,3 (H) centimetri.

Il design offre il consueto stile essenziale che caratterizza questa tipologia di apparecchi, tuttavia sottolineo il rivestimento in tessuto che trovo una soluzione molto più elegante della plastica con effetto lucido. Oltretutto, tale finitura è una vera e propria calamita per polvere e impronte.

Il motivo per cui acquistiamo una soundbar è migliorare l’audio standard della TV, solitamente piuttosto anonimo e piatto. Questo modello, secondo la mia opinione, consente un buon passo in avanti e permette di gustarsi la visione di film ed eventi sportivi, ma anche sessioni di gaming con una scena sonora decisamente più coinvolgente.

Di certo non otteniamo i risultati garantiti da prodotti di ben altra fascia di prezzo, dotati di altoparlanti più sofisticati e intelligenze artificiali avanzate. Comunque, il suono risulta potente e con un apprezzabile bilanciamento tra basse e alte frequenze.

Passando agli aspetti negativi, per prima cosa evidenzio le poche connessioni disponibili. In tal senso possiamo sfruttare solo l’ingresso ottico oppure l’associazione tramite bluetooth, mentre non è prevista la connessione Wi-Fi. Non pretendo di trovare un’entrata AUX da 3,5 millimetri e un connettore RCA, ovvero attacchi ormai abbastanza obsoleti, ma una presa HDMI assolutamente si.

Se con smart TV di ultima generazione il collegamento risulta immediato, con apparecchi televisivi un po’ dotati potrebbero presentarsi non poche difficoltà. Inoltre, la soundbar non è predisposta per la connessione wireless del subwoofer, ma quantomeno risulta compatibile col sistema Wireless Rear Surround Speaker Ready (kit da acquistare a parte).

Altro limite riguarda il telecomando poco intuitivo, specialmente per chi non è già abituato a utilizzare il One Remote Control brevettato dall’azienda sudcoreana. La presenza di soli 4 tasti e del touchpad circolare, richiede un certo tempo per capire come effettuare le regolazioni e richiamare i comandi.

Samsung HW-T420 è una soundbar economica e senza particolari tecnologie innovative. Un modello adatto per chi desidera migliorare l’uscita audio della TV, ottenendo un buon compromesso tra costo e prestazioni. Consiglio di verificare le connessioni presenti sulla TV prima di effettuare l’acquisto, così da evitare problemi o brutte sorprese durante l’installazione.

Come scegliere una soundbar per TV

Sin dalla loro comparsa sul mercato, le soundbar hanno rappresentato una più che valida soluzione per migliorare il sonoro della televisione. Dimensioni contenute, facilità di installazione, design discreto e una buona resa audio le hanno rese sin da subito delle soluzioni funzionali e convenienti, anche sotto il profilo economico.

Col passare del tempo tuttavia le soundbar si sono evolute, integrando una serie di nuove funzioni grazie alle quali possono essere sfruttate non solo per la riproduzione audio di film e programmi televisivi. Le soundbar moderne infatti possono riprodurre musica da altri dispositivi oltre alla tv collegata, interagire con apparecchi smart presenti in casa, ricevere comandi vocali e molto altro.

Scegliere tra i tanti modelli presenti oggi sul mercato può diventare un’impresa ardua, per questo motivo ho realizzato una guida che ti aiuterà a scegliere la soundbar migliore per le tue esigenze.

Nelle prossime righe andremo quindi a farci un’idea su quali tipologie di soundbar orientare la scelta d’acquisto, prendendo in considerazione le caratteristiche tecniche, la qualità audio, le possibilità di connessione, il design, la fascia di prezzo e le funzionalità più avanzate.

Fascia di prezzo

Come accennavo poco fa, le soundbar rappresentano una soluzione semplice ed economica per migliorare l’audio della tua tv. A patto, però, di scegliere unità entry-level, che hanno dei costi tutto sommato abbordabili.

Sul mercato infatti si trovano modelli che partono da circa 100 euro, ma volendo salire di livello preparati a sborsare cifre ben più elevate, fino a toccare quota 2000 euro. Per orientarti in questa forbice di prezzo così ampia, e tenendo sempre a mente il budget che ti sei prefisso, dovrai anzitutto porti alcune domande.

Utilizzo principale della soundbar

Per prima cosa, ti consiglio di valutare l’esperienza che cerchi dalla tua nuova soundbar: vuoi riprodurre un effetto home cinema quanto più fedele e realistico possibile, o ti interessa semplicemente ascoltare più chiaramente i dialoghi in tv? Da questo primo bivio, puoi già effettuare una scrematura sostanziale dei modelli che il mercato ti offre.

Andando avanti, altre domande ti aiuteranno a dissipare il campo da dubbi e incertezze: sei un audiofilo e userai la soundbar principalmente per ascoltare musica e vedere (ascoltare) concerti in TV? In questo caso, la scelta ricadrà necessariamente su apparecchi con un buon bilanciamento audio, una gamma sonora piena ed equilibrata, magari non dotati di subwoofer ma con almeno tre vie a disposizione per ciascun canale.

Il suono

La qualità audio di una soundbar, e le diverse configurazioni che ti offre a tal riguardo, sono parametri che dovrai considerare in base all’utilizzo che intendi farne. Se ad esempio vuoi migliorare l’audio dei dialoghi, non avrà molto senso spendere parecchi soldi per un sistema dalle spiccate proprietà surround o che offra prestazioni paragonabili a quelle di un impianto Home Cinema.

Molte soundbar infatti sono calibrate (o hanno funzioni apposite) proprio per rendere il vocale di film e programmi TV più potente e cristallino, e spesso sono dei “semplici” sistemi a tre vie, senza subwoofer o innumerevoli possibilità di connessione.

Per gli amanti del cinema invece, il discorso si fa più articolato. Da audiofilo e appasionato di cinema, posso assicurarti che per godere appieno dell’audio di un film in passato ho dovuto per forza di cose ricorrere a configurazioni complesse e anche discretamente costose.

Fino a pochi anni fa infatti l’unico modo per avere prestazioni di alto livello in questo senso consisteva nell’installare un impianto Home Theater completo, con almeno cinque diffusori in giro per la stanza, oltre all’immancabile subwoofer e un amplificatore a cui collegare il tutto.

Da questo punto di vista per fortuna, le soundbar ultimamente hanno fatto dei passi da gigante, permettendoti di ottenere un audio cinematografico credibile, con una buona tridimensionalità della scena sonora.

I modelli più performanti infatti sono dotati di un gran numero di altoparlanti (arriviamo anche a 13 driver), e ricevono il segnale surround proveniente dalla sorgente audio/video decodificandolo in un convincente audio 5.1.

È vero, si tratta di un compromesso da accettare se non si vogliono avere casse intorno al divano, ma i risultati sono davvero credibili se si ha l’esigenza di mantenere il salotto sgombro da ulteriori dispositivi o se si ha poco spazio.

Faccio un passo in avanti: alcuni modelli offrono la possibilità di collegare due diffusori surround (quelli che vanno dietro al divano, per intenderci) in modalità wireless, e a questo punto se punti su una soundbar di alto livello davvero non avrai quasi niente da invidiare a un impianto Home Cinema tradizionale.

Per tali configurazioni, non me ne sono certo dimenticato, è necessario considerare un buon subwoofer. Molte soundbar sono dotate di questo fondamentale componente, altre hanno la predisposizione per poterne collegare uno. In ogni caso, per gli amanti del cinema il subwoofer rappresenta una componente irrinunciabile nella propria configurazione audio, perché le soundbar sono troppo sottili per ospitare diffusori che restituiscano frequenze basse accettabili in tale scenario.

Volendoci spingere ancora oltre nel valutare un sistema audio che possa affiancare efficacemente la TV per la fruizione di contenuti cinematografici, non possiamo non considerare le soundbar passive. Partiamo dal presupposto che quasi tutte le soundbar in commercio sono attive, cioè dispongono di un amplificatore integrato e vanno alimentate con la rete elettrica di casa.

I modelli passivi invece ricevono il segnale attivo (cioè amplificato) da un amplificatore home theater separato, a cui si collegano come se fossero delle casse acustiche tradizionali, senza necessità di alimentazione elettrica. Dovrai in questo caso uscire dall’amplificatore con i cavi di potenza e collegare rispettivamente il canale destro, quello sinistro e il centrale nelle rispettive prese della soundbar.

Una configurazione del genere migliora ulteriormente l’esperienza di ascolto perché la potenza e la qualità di elaborazione del segnale audio è affidata a un componente dedicato (l’amplificatore), che se di buon livello supera abbondantemente in potenza, definizione e risposta su tutte le frequenze qualsiasi soundbar anche di fascia alta. Con in più il vantaggio di non dover installare nella stanza ulteriori casse acustiche, a meno che tu non decida di spingerti oltre e dotare la tua soundbar anche di diffusori surround, come ti accennavo poco fa.

Connessioni e opzioni smart

Da non sottovalutare, te lo dico per esperienza personale, la quantità e il tipo di connessioni che la tua soundbar può supportare. Se come me sei un amante della tecnologia e pensi a casa tua come un ambiente smart a tutti i costi, sicuramente non rinuncerai a modelli con assistente vocale integrato (o compatibili con assistenti quali Alexa e Google Home), o che possano ricevere e trasmettere il segnale audio da e verso altri dispositivi, magari in altre stanze.

A questo argomento vorrei dedicare alcune considerazioni che ritengo importanti per capire al meglio cosa una soundbar può fare, oltre al semplice utilizzo con la TV.

Molti modelli offrono una vasta gamma di connessioni audio video per collegare dispositivi esterni anche in modalità wireless. Una soundbar con Bluetooth integrato ad esempio ti permette di collegare facilmente lo smartphone per ascoltare da lì la tua musica preferita, senza dover passare per la TV e senza bisogno di connessioni cablate.

Altri modelli dispongono di ricevitore WiFi, e si connettono ai più comuni servizi che offrono streaming di musica online, oltre che al tuo archivio musicale digitale, se questo è condiviso con la rete wifi domestica. Su quasi tutti i modelli inoltre non manca una porta USB dove puoi inserire una chiavetta o un hard disk portatile (dove avrai caricato i tuoi brani preferiti): una soluzione semplice e dall’utilizzo immediato per ascoltare musica in casa.

Sempre sfruttando la rete wireless, alcune soundbar riescono a comunicare con altri dispositivi connessi in casa, per riprodurre ad esempio la musica in diffusori installati in altre stanze, o per ricevere audio da sorgenti diverse (PC, Player MP3, dispositivi mobile etc).

Tutte queste funzionalità espandono certamente il raggio di utilizzo delle soundbar, ma l’aspetto funzionale non è l’unico da tenere in considerazione. Molti modelli infatti possono essere utilizzati come dei veri e propri hub per le diverse sorgenti musicali come abbiamo visto, offrendo al contempo un vantaggio anche di carattere pratico ed estetico.

Se ad esempio disponi di un televisore non di ultima generazione, quindi con un numero limitato di ingressi audio e video, puoi collegare tutti i tuoi dispositivi alla soundbar, e da lì uscire con un unico cavo HDMI per gestire il segnale da e verso la TV.

Un vantaggio da non sottovalutare, perché oltre all’aspetto funzionale questa soluzione consente di eliminare un gran numero di cavi che altrimenti affollerebbero la zona TV. Una configurazione di questo tipo risulta decisamente pratica soprattutto se hai la televisione installata a parete. Un cavo HDMI di qualità infine permette di ottenere la migliore riproduzione del sonoro se questo viene da una fonte Blu-ray, e può trasmettere alla TV un segnale video in 4K.

Installazione e posizionamento

Non dimenticare a tal riguardo di farti un’idea ben precisa su dove e come installare la soundbar, perché dovrai prendere in considerazione le dimensioni della TV, dei mobili, o valutare un eventuale fissaggio a parete. Quasi tutti i modelli attuali prevedono il montaggio a muro, o più semplicemente possono essere adagiate sotto la TV, magari in una nicchia dedicata presente su quasi tutti i mobili specifici.

Se decidi di appoggiare semplicemente la soundbar sotto alla TV, considera che quasi tutti i modelli sono abbastanza bassi in modo da non oscurare in parte la visione dello schermo, ma controlla sempre l’ingombro in altezza. Può capitare infatti che il dispositivo vada a ostacolare il ricevitore del telecomando presente sulla parte inferiore della TV, quindi ogni centimetro risparmiato in questa direzione può fare la differenza.

Migliori marche di soundbar

Molti consumatori mi scrivono chiedendomi un consiglio su quale marca di soudbar scegliere, devo dire che le marche in commercio sono tante ma, secondo la mia opinione, i migliori marchi di soudbar per qualità audio e durata nel tempo sono:

  • Bose
  • Harman Kardon
  • JBL
  • LG
  • Panasonic
  • Philips
  • Samsung
  • Sonos
  • Sony
  • Xiaomi
  • Yamaha

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