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Quando sostituire il ventilatore?

Quando conviene cambiare il ventilatore con un nuovo elettrodomestico? Ecco una serie di segnali da prendere in considerazione per la sua sostituzione.

Quando sostituire un ventilatore

Ti conviene ripararlo?

Il ventilatore più prestazionale e costoso può superare di poco 100 euro, mentre in tutti gli altri casi le cifre per l’acquisto di un nuovo modello oscillano tra 20 e 70 euro. Questo è già un motivo più che valido per dissipare ogni dubbio sulla decisione di riparare o meno un apparecchio malfunzionante. L’unica possibilità economicamente vantaggiosa è un intervento fai da te.

Tuttavia, anche se possiedi adeguate conoscenze tecniche e gli strumenti necessari, i margini di intervento sono limitati. Puoi giusto sostituire un comune interruttore difettoso o riparare il cavo elettrico. Già un motore bruciato o una ventola danneggiata sono spesso problemi insormontabili per la difficoltà nel reperire i ricambi. Stesso discorso per l’eventuale rottura del pannello comandi sia che si tratti di normali pulsanti oppure più sofisticati tasti a sfioramento.

Il ventilatore non parte

L’apparecchio che non si accende è il più comune dei guasti e il motivo che spesso porta alla sua sostituzione. Tranne nei rari casi in cui il problema risiede in un banale danneggiamento del cavo, di solito è il motore elettrico fuori uso.

Rumori anomali

Sia per un modello a piantana, colonna oppure da tavolo il rumore generato è uniforme e cresce all’aumentare della velocità selezionata. Altri suoni strani e fastidiosi cigolii sono tutti segnali che qualcosa non funziona.

Potrebbe solo trattarsi di una pala che necessita di lubrificazione oppure tocca contro la griglia di protezione, ma è più probabile che siano i cuscinetti della ventola ormai usurati. Nei ventilatori a torre il responsabile è quasi sempre il cilindro rotante che aspira l’aria dalle prese posteriori e la diffonde facendola uscire da quelle anteriori.

Odore di bruciato e fumo dalle prese d’aria

Il principale segnale che il motore elettrico è andato in corto circuito è la comparsa di un intenso odore di plastica bruciata. Talvolta può anche essere accompagnato da un denso fumo nero che, nei modelli a colonna, fuoriesce dalle prese d’areazione. Si tratta di un guasto chiaramente di facile individuazione e che porta, il più delle volte, alla rottamazione del ventilatore.

Scarsa ventilazione

Se ti accorgi che anche alla massima velocità il ventilatore non genera il consueto spostamento d’aria, probabilmente il motore elettrico è danneggiato o comunque la ventola o il cilindro rotante hanno perso efficienza.

Impossibile orientare il flusso d’aria

Alla base dei benefici offerti da un ventilatore c’è la possibilità di movimentare l’aria in tutto il locale. Risultato possibile grazie all’oscillazione da destra a sinistra disponibile in qualsiasi modello. Se il meccanismo si danneggia il ventilatore rimane fisso e ti costringerà a spostarlo manualmente per dirigere il flusso d’aria dove desideri. Vista la perdita di efficacia con tutta probabilità sarai costretto ad acquistare un nuovo prodotto.

Comandi danneggiati

Il ventilatore a piantana o da tavolo è dotato di un pulsante di accensione / spegnimento e selettore della velocità. I modelli a colonna sono di norma più sofisticati e integrano panelli anche con comandi touch per impostare intensità della ventilazione e speciali modalità di funzionamento. In base al tipo di problema l’apparecchio potrebbe avere solo delle limitazioni oppure risultare inutilizzabile. Puoi evitare la sostituzione sfruttando l’eventuale telecomando compreso nella fornitura.

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